Il piano industriale Stellantis rischia di slittare perché il contesto internazionale è molto caotico e delicato: se ne riparla a giugno 2026 anziché a marzo 2026. Infatti abbiamo una sfilza di nuovi top manager ex FCA, i dazi USA, il ban termico 2035 che traballa, la transizione elettrica UE che è un flop totale, Trump che cancella il mandato elettrico di Biden, la Cina che è inaccessibile e invade il pianeta di BEV e PHEV. Senza considerare il resto, con varie criticità sul globo terracqueo a livello politico, economico e sociale. Nel caos globale, è tutto più complicato e difficile: serve tempo.
Piano industriale Stellantis a rischio slittamento: che accade
Nella call pre-chiusura sulle stime delle spedizioni di Stellantis per il terzo trimestre 2025, Ed Ditmire, il Responsabile Globale delle Relazioni con gli Investitori, dice tre cose.
- Nella call sui risultati del primo semestre a fine luglio, il CEO Antonio Filosa ha discusso di come il management stesse rivedendo una serie di programmi chiave, piani di prodotto. E di come decisioni difficili ma necessarie avessero iniziato a essere prese nel primo semestre. Inoltre che una revisione più ampia del piano strategico nel secondo semestre avrebbe consentito non solo i tipi di aggiustamenti e correzioni che posizionano al meglio l’azienda per il panorama in evoluzione in cui stiamo operando, ma anche un Capital Markets Day completo all’inizio del 2026.
- Con la consapevolezza che proprio questo mese diversi membri appena nominati del team di leadership di Stellantis saranno ora responsabili di importanti elementi di questo, oltre al riconoscimento che fattori esogeni critici, come la continua evoluzione delle tariffe statunitensi o il solido impegno della nostra industria con i policy maker in Europa, possono essere input importanti per un piano ben calibrato, la società ha ampliato il possibile lasso di tempo in cui si terrà quel CMD.
- Mentre inizialmente avevamo indicato il primo trimestre 2026, ora sarebbe più preciso dire il primo semestre 2026. Prevediamo di prendere decisioni definitive sui tempi relativamente presto e di comunicarle tempestivamente in quel momento.

La situazione di Stellantis
Durante il terzo trimestre, le consegne consolidate globali sono stimate a 1,3 milioni di unità, in aumento del 13% su base annua, con la maggior parte dell’aumento delle spedizioni guidato dal Nord America. In Nord America, le spedizioni del terzo trimestre di 403.000 sono aumentate di 104.000 unità, ovvero del 35% su base annua, riflettendo principalmente i benefici delle dinamiche di inventario normalizzate nel 2025, in contrasto con le iniziative di riduzione dell’inventario del periodo dell’anno precedente, che hanno temporaneamente e materialmente ridotto la produzione della regione. Il terzo trimestre ha incluso anche le consegne iniziali di diverse nuove varianti di Ram truck, in particolare il ritorno del Ram 1500 light duty HEMI V8 e il nuovo allestimento Express.
Maserati e il resto: che accade
Da capire cosa voglia fare Filosa per Maserati. In più, si spera che i prodotti funzioni in Europa nel 2026, così da dare linfa vitale alle fabbriche italiane. Con l’ex CEO Tavares, negli ultimi tempi, si era registrata una perdita di slancio in diversi mercati chiave. Di qui le pressioni da parte della comunità finanziaria per un piano che sia convincente. Urge specie che Jeep torni la gallina dalle uova d’oro in USA, per fare profitti a tutto spiano. Da valutare le sinergie operative tra i diversi marchi: Peugeot, Fiat, Opel, Citroën. Si spera in una Alfa Romeo davvero italiana al 100%.