Dopo la gestione di Tavares, l’attuale CEO Filosa fa tornare i Marchionne boys, ex capo FCA. Un nuovo e al contempo vecchio stile per tornare a vincere a livello planetario. Nove membri della leadership sono espressione di FCA, tra cui il CEO, il FCO e i responsabili dei principali mercati di riferimento. Mentre solo quattro hanno matrice PSA. La partita finisce 9 a 4 per FCA su PSA. Almeno questo è il nostro personale giudizio da osservatori esterni, senza fare il solito copia e incolla della nota della società che è presente nel web.
Ritorno al futuro Stellantis di Filosa
Sì agli uomini Fiat o FCA che dir si voglia ai vertici. Si parta da Emanuele Cappellano a capo dell’Enlarged Europe al posto di Jean-Philippe Imparato col rientro in azienda dopo l’esperienza in Mercedes di Francesco Ciancia come responsabile del Manufacturing a partire dal 1° novembre in sostituzione dell’uscente Arnaud Deboeuf.
Benzina FCA nel motore Stellantis: chi è di FCA
- Filosa (in azienda dal 1999)
- Cappellano (dal 2002)
- Ciancia (dal 2001)
- Il numero uno del Sudamerica Herlander Zola (approdato in Fca nel 2017)
- Il CFO Joao Laranjo (entrato nel 2009)
- Il capo del design Ralph Gilles (in Chrysler dal 1992)
- Il responsabile del Supply Chain Scott Thiele (altro uomo della casa americana dal 2007)
- Il responsabile del Purchasing Monica Genovese (in Fiat dal 1995)
- Il capo del Product Planning Davide Mele (approdato a Torino nel 2001).
Da segnalare che il francese Imparato ha trattato col governo italiano su produzione e stabilimenti, si è esposto in materia di ripercussioni delle multe UE: ora viene sostituito con lo stesso job title da Cappellano e trasferito alla Maserati dove riporterà al primo.
Altri
Il numero uno del Middle East Samir Cherfan, quello di Cina e Asia Grégoire Olivier, il capo risorse umane Xavier Chéreau e il leader della qualità Sébastien Jacquet. Completano il SLT Ned Curic (Product Development & Technology) in Stellantis dal 2021 e Clara Ingen-Housz (Corporate Affairs & Communications) ingaggiata nel 2024.

Seccature dagli States
Washington valuta di ritirare i finanziamenti - 1,1 miliardi di dollari - del Dipartimento dell’Energia per la riconversione elettrica di Stellantis e GM: servirebbero a ristrutturare impianti in Michigan e Indiana destinati alla produzione di componenti e veicoli elettrici. Il tutto proprio mentre Stellantis valuta di raddoppiare gli investimenti negli Stati Uniti fino a 10 miliardi di dollari.
Si tratta di fondi concessi nell’ambito dei programmi federali per la riconversione green del settore automobilistico. Secondo Reuters, il Dipartimento dell’Energia (Doe) starebbe riesaminando una serie di grant e prestiti concessi nel 2024 a diversi costruttori auto e produttori di batterie per veicoli elettrici, a causa del parziale shutdown del governo federale che sta congelando oltre 12 miliardi di dollari di progetti. Tra questi rientrerebbero circa 1,1 miliardi già assegnati a Stellantis e GM per la modernizzazione di impianti in Michigan e Indiana per le BEV. Insomma, il termico dà (più ibrido e più possibilità di successo) e il termico toglie (niente soldi pubblici per le elettriche visto che Trump punta al benzina).