Arrivano i dati della Federazione italiana metalmeccanici su Stellantis: nei primi nove mesi del 2025 sono state realizzate 265.490 unità tra vetture e veicoli commerciali, con un calo del 31,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche quest’anno, come il 2024, chiuderà con una riduzione complessiva di circa un terzo dei volumi produttivi, un risultato ben peggiore di quanto previsto a gennaio.
Stellantis, si attende il 2026
- Le stime per la chiusura restano fortemente negative: poco più di 310.000 unità complessive, con le vetture che scenderanno sotto le 200.000.
- Quasi la metà della forza lavoro del gruppo è interessata da ammortizzatori sociali. Insomma, si spera che il tornado scompaia, col ritorno del sereno e della produzione: intanto, lo Stato paga.
- Le nuove produzioni – la 500 ibrida (in partenza a novembre) e i modelli di Melfi (DS8 già in produzione e Jeep Compass da ottobre) – potranno dare risultati nel 2026. Non prima. C’è da aspettare e soffrire.
Il 20 ottobre 2025 a Torino si terrà il primo incontro tra le organizzazioni sindacali italiane e il nuovo CEO di Stellantis, Antonio Filosa. Che ha ereditato questa situazione. L’obiettivo della FIM-CISL “resta quello di garantire a ogni sito produttivo una prospettiva industriale e occupazionale certa, contrastando qualsiasi atto unilaterale, chiusura o licenziamento, e orientando la transizione tecnologica verso soluzioni concrete, condivise e socialmente sostenibili”.
Il Piano Stellantis
- La nuova piattaforma Small con due nuovi modelli compatti a Pomigliano dal 2028.
- La nuova 500e a Mirafiori accanto alla 500 ibrida in produzione da novembre 2025.
- L’introduzione di versioni ibride per le auto previste nelle versioni elettriche tra il 2025 e 2026 a Melfi.
- La nuova gamma large sui veicoli commerciali.
- Lo sviluppo delle versioni ibride delle full electric previste su Stelvio e Giulia e in aggiunta un nuovo modello top di gamma sempre su piattaforma large.
- Su Modena è previsto il lancio del progetto alto di gamma con il trasferimento di Maserati GT e GC.
- Rimangono preoccupazioni sul futuro di Termoli dopo lo stop alla Gigafactory. Qui non c’è spazio per i sogni fabbriche di batterie elettriche, con questi costi dell’energia spaventosi.

Maserati da paura
Nei primi nove mesi, presso lo stabilimento di Mirafiori sono state prodotte 18.450 unità, in calo del 17% rispetto alle 22.240 del 2024. Di queste, 18.315 sono Fiat 500 BEV, mentre le Maserati si fermano a 140 unità. Infatti si parla di trattative con gli arabi per vendere il marchio del Tridente. Da tempo il brand è nell’occhio del ciclone, in quanto non profittevole.
Cassino
Produzione a 14.135 unità, ossia -28,3% rispetto al 2024. Ci sarebbe la piattaforma STLA Large BEV, sulla quale si produrranno le future Alfa Romeo Stelvio e Giulia, anche in versione ibrida. Tuttavia, il lancio, inizialmente previsto per fine 2025, è stato rinviato senza una nuova data. È che il mercato adesso risulta poco ricettivo.
Pomigliano
La Fiat Panda, con 79.000 unità, resta il modello con più volumi, copre da sola il 52% della produzione auto in Italia, ma c’è una flessione del 29% rispetto al 2024: la regina è stanca. Alfa Romeo Tonale tristemente a 7.930 unità (-41%). La produzione della “Pandina” è stata confermata fino al 2030.