La cura del CEO italiano Filosa si fa sentire: nel mondo consegne Stellantis a +13% nel terzo trimestre 2025, specie grazie alla spinta dal Nord America (+35%). La stima è di 1,3 milioni di unità. Il dato riflette i volumi di veicoli effettivamente distribuiti alla rete, ai concessionari o direttamente ai clienti finali e alle flotte, e rappresenta quindi un indicatore chiave dei ricavi.
Stellantis: Nord America molto bene
La performance più brillante in Nord America, dove le consegne sono cresciute di circa 104 mila unità, pari a un aumento del 35% su base annua. Il miglioramento è legato alla normalizzazione delle scorte dopo le riduzioni dell’anno precedente e alle prime consegne del nuovo RAM 1500 con motore HEMI V8, uno dei lanci più attesi del marchio. Tutto migliorerà grazie anche alle politiche pro termico di Trump, che ha eliminato il mandato elettrico di Biden: per Stellantis un assist d’oro da sfruttare.

Europa +8%
In Europa allargata le consegne del trimestre sono aumentate di circa 38 mila unità, un +8% rispetto al 2024. Ok i nuovi modelli su piattaforma Smart Car del segmento B: Citroën C3, Citroën C3 Aircross, Opel Frontera e soprattutto la Fiat Grande Panda prodotta nello stabilimento serbo di Kragujevac. Resta il problema del tutto elettrico europeo dal 2035: da capire se l’UE farà un passo indietro o se le lobby green avranno ancora il potere di influenzare le politiche con i dogmi senza fondamento scientifico.
Negli ultimi mesi, infatti, sono emerse crescenti pressioni da parte di alcuni Paesi membri (come Italia e Germania) e gruppi politici (come il PPE), per eliminare il ban termico. L’obiettivo è quello di garantire la neutralità tecnologica, aprendo potenzialmente la strada a ibride plug-in PHEV, EREV e mezzi che utilizzano e-fuel o biocarburanti anche dopo il 2035. Sarà una battaglia.
Maserati che guaio
Maserati numerata a parte: -19% a 1.700 unità, 400 auto in meno rispetto alle 2.100 di un anno fa. Proprio non si vede la luce in fondo all’orizzonte. Si infittiscono le voci di vendita agli arabi. Il calo non è solo una perdita di volume, ma rischia di danneggiare l’immagine di un marchio premium per la redditività. Le speculazioni sulla vendita evidenziano la necessità di un piano di rilancio credibile, incentrato sull’innovazione e su una chiara identità nel segmento lusso.
Medio Oriente e Africa
Altrove, le consegne complessive sono salite di 10 mila unità (+3% su base annua), spinte in particolare dal Medio Oriente e Africa (+21%), dove la crescita è stata trainata dai progressi in Algeria, Turchia ed Egitto. “Lo stabilimento Fiat di Tafraoui, in Algeria, ha prodotto con orgoglio la sua prima Grande Panda completamente prodotta localmente”, dice Samir Cherfan, il chief operating officer di Stellantis nella regione Middle East & Africa.
Sud America giù
In Sud America -3%, pari a 7 mila unità in meno, dovuta soprattutto a un confronto sfavorevole con il terzo trimestre 2024: Stellantis all’epoca aveva recuperato i ritardi produttivi legati alle alluvioni nel Rio Grande do Sul (Brasile). Un confonto impari e penalizzante.