Meno auto, tante armi: Porsche SE punta a esplorare nuovi business sulla Difesa dopo il crollo di vendite delle auto. Parliamo della holding (Porsche SE) che controlla l’azienda automobilistica (Porsche AG). È una risposta a un periodo di difficoltà economiche. L’articolo sottolinea che la holding ha dimezzato l’utile semestrale e tagliato le stime per l’intero 2025. Per superare questa crisi più profonda della sua storia recente”, Porsche SE sta diversificando i propri investimenti.
Porsche SE punta sulla Difesa: rivoluzione carri armati
La mossa è in linea con l’attuale crescita della spesa militare in Europa. L’UE da tempo parla di armi e di guerre, mentre già da un po’ si dibatte sulla possibile conversione industriale da auto a carri armati. Il tutto mentre non compriamo più gas dalla Russia e intendiamo difendere l’Ucraina e noi stessi dagli attacchi possibili immaginati e ipotizzati di Putin. Porsche SE ha dato il via libera a un fondo per la Difesa: la holding probabilmente non produrrà direttamente carri armati o armi da fuoco, ma investirà in aziende che operano in questo ambito. I settori specifici di interesse?
- Sorveglianza satellitare con tecnologie per il monitoraggio dello spazio e della Terra.
- Sistemi di ricognizione e sensori per l’acquisizione di informazioni e dati.
- Protezione da attacchi informatici: cybersicurezza estrema contro il nemico.
- Gestione e coordinamento delle operazioni militari.

Porsche Automobil Holding SE è la società che detiene partecipazioni nel Gruppo Volkswagen e in Porsche AG. È la holding che sta prendendo la decisione di investire nella difesa, non l’azienda che produce le auto sportive. La holding sta cercando nuovi flussi di reddito tramite investimenti, mentre l’azienda automobilistica continua a concentrarsi sul suo core business. L’articolo indica che Porsche SE controlla il 32% del Gruppo Volkswagen e il 12,5% di Porsche AG.
Flop elettrico UE
Così, il conclamato flop elettrico UE diventa occasione per il riarmo. C’è da capire come reagiranno le lobby verdi del Green Deal auto elettrica di Bruxelles: dal sogno delle macchinine BEV alle armi è stato un attimo. Altro che transizione e colonnine ecologiche. Aziende come Volkswagen, Daimler Truck e Schaeffler hanno esplorato il settore della difesa come potenziale via di crescita, in un contesto di aumento della spesa militare in Europa. Germania alla carica, come si evince.
Auto, numeri preoccupanti: allora ecco il Porsche Defense Day
Il crollo: Porsche Automobil Holding SE (Porsche SE), la holding che detiene partecipazioni rilevati nelle case automobilistiche Volkswagen e Porsche AG, ha generato un risultato netto rettificato al netto delle imposte di 1,1 miliardi di euro nel primo semestre del 2025, contro 2,1 miliardi dell’anno prima. Il risultato netto di Gruppo per il primo semestre del 2025 ammonta a 0,3 miliardi (anziché 2,1 miliardi). Porsche SE intravede un notevole potenziale di sviluppo nel settore della difesa e della sicurezza e intende capitalizzarlo: “Nel nostro percorso verso una piattaforma di investimento diversificata, monitoriamo attentamente i settori della capacità di difesa, della sicurezza e della resilienza europea – ha commentato il presidente Hans Dieter Potsch -. Per quanto riguarda gli investimenti di portafoglio, il nostro obiettivo è aumentare il nostro coinvolgimento nei settori della difesa e correlati, mantenendo al contempo il nostro focus principale sulla mobilità e sulla tecnologia industriale”.
Porsche SE prevede di organizzare un Defense Day. Questo evento offrirà un’opportunità di networking per i family office tedeschi ed europei interessati a investire nel settore della difesa. Dai nuovi modelli dei motor show internazionali, al Defense Day. Ma le lobby green che dicono?