Basta con l’elettrico perdente che nessuno vuole, sì alle termiche: Porsche cerca la rivincita dopo mesi durissimi in cui in Cina la concorrenza è troppo forte e in Europa le BEV sono zombie al 15% di mercato grazie alle km zero. Porsche ha ripensato il suo piano per un SUV di grandi dimensioni a tre file di sedili, posizionato sopra la Cayenne. Precedentemente pubblicizzato come un modello completamente elettrico, ora verrà lanciato con varianti a combustione interna e ibride plug-in. Il cambiamento deriva da una domanda di veicoli elettrici inferiore alle aspettative: come ha osservato il CEO Oliver Blume, l’adeguamento riflette le mutevoli condizioni di mercato e le richieste dei clienti.
Porsche cerca la rimonta coi motori termici a settembre 2025: in attesa dell’eliminazione del ban termico 2035
Nel breve, Porsche ha secondo noi la possibilità di piazzare la rimonta. Ma sul medio e lungo termine, tutto dipende dall’UE: se questa conferma il ban termico 2035, saranno dolori. Se invece il Green Deal auto elettrica 2019 viene abbattuto da chi l’ha creato, ossia dalla verde Germania sinistroide, allora Stoccarda torna a vincere. Allo stesso tempo, la Casa continuerà a produrre le generazioni aggiornate di Panamera e Cayenne con propulsori a combustione interna, mantenendo in gamma la Taycan, la Macan EV e la prossima 718 elettrica.
Il classico mix
Nel complesso, il marchio sta adottando una strategia mista, che abbina tecnologie convenzionali e ibride a veicoli elettrici per segmenti specifici. Per gli acquirenti di auto di lusso che valutano le proprie opzioni, ciò amplia la scelta tra motori a combustione interna, ibridi ed elettrici, rendendo più facile scegliere una trasmissione che si adatti davvero alle loro priorità. Tuttavia, da Taycan in poi, le sue BEV sono un mezzo flop. Hanno fatto così un po’ tutte le Case costrette alla retromarcia dopo il dramma del crollo dei profitti per le BEV, con disoccupazione e chiusura delle fabbriche.

La scommessa PHEV
Da valutare anche la scommessa PHEV di Porsche: benzina ibrido ricaricabile, detestato dalle lobby green. Le quali vedono in questa tecnologia il nemico numero uno delle elettriche totali. Hanno paura che l’UE – sotto pressione politicamente – ceda sia alle vetture a combustione alla spina sia alle macchine alimentate da e-fuel, settore in cui Stoccarda va forte. Meno probabile che l’Italia vinca con i biocarburanti.