Salvini contro Sala per le tre ZTL di Milano: perché è “guerra”

Milano, alta tensione sulle Zone a Traffico Limitato con Salvini contro Sala a Milano sulla mobilità: botta e risposta al veleno.
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Si scatena la “guerra” a Milano fra il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e il sindaco di Milano Beppe Sala, in vista delle elezioni nella metropoli nel 2027. Il primo attacca l’altro che favorisce i ricchi e penalizza i poveri con le tre grandi Zone a Traffico Limitato Area B esterna gratuita, Area C centrale a pagamento e Area Quadrilatero della Moda gratuita. Più altre mille micro ZTL qua e là con multe di 95 euro a chi entra senza permesso. 

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Sala risponde a Salvini sulle tre ZTL

“La mobilità fa parte di un disegno delle città sostenibili, ma inclusivo – ha detto Sala – e non esclusivamente per i ricchi del centro storico, di via della Spiga, di Montenapoleone e dintorni”. Milano non è una città esclusivamente per ricchi, la tesi. “I nostri sforzi per la mobilità sostenibile non cambiano. Continueremo su questa strada con determinazione e buon senso. Se poi dal 2027 ci saranno altri al nostro posto e vorranno cancellare quanto fatto, sarà libero di farlo”. Comunque, alla base, c’è il guaio di un Codice della Strada scritto molto male che dà spazio a mille interpretazioni dei Comuni.

Anche Ignazio La Russa scatenato

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Ignazio La Russa dà già per vinte le elezioni di Milano 2027: “Una volta che saremo alla guida, toglieremo la ciclabile da corso Buenos Aires e la metteremo in via Benedetto Marcello o in viale Morgagni”. La ciclabile, quella infinita di Buenos Aires, al centro di mille polemiche: strada stretta, pericoli per tutti, dubbi su traffico e smog. Con rifacimenti continui dal 2020 e soldi pubblici in uscita. “Se il trasporto è frutto di preclusioni ideologiche, si comincia col fare scelte che vogliono penalizzare un tipo di trasporto a favore di un altro. E andiamo all’eterno tema delle ciclabili, farò una confessione: a me le ciclabili piacciono, ma quando sono ‘cum grano salis’”.

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Milano, città decisiva per l’auto in Italia

Ma come mai le tre ZTL e le ciclabili milanesi sono così tanto al centro dell’attenzione? Primo: molti milanesi e pendolari le detestano, trovandole brutte e molto insidiose per la sicurezza stradale di tutti. Secondo: Milano viene copiata da Bologna, Roma e tutte le altre città. È stato così per le ZTL, gli stalli blu a pagamento e gialli della sosta, le piste ciclabili normali, le corsie ciclabili calpestabili anche dalle betoniere (numerosi i sinistri mortali per i ciclisti a Milano). Ma anche per autovelox, telecamere ai semafori. Con le due vittorie di Sala all’ombra della Madonnina, altri Comuni sono andati a ruota. Pesantissime le ripercussioni per chi usa l’auto privata e anche lo scooter. 

Se a Milano nel 2027 prevalesse la destra, gran parte della cosiddetta mobilità green (un’etichetta tutta da dimostrare) sarebbe cancellata. E altre città ne seguirebbero l’esempio. Ci si gioca la mobilità del futuro delle vetture e anche di chi usa bici e monopattini elettrici in tutta Italia, con un unico obiettivo: tutelare l’incolumità degli utenti vulnerabili, dei pedoni e degli altri. Coi fatti, e non con strane corsie su strade dove la convivenza è oggettivamente impossibile.