Secondo allarme utili Volkswagen: la tragedia elettrica della Germania Verde

Ippolito Visconti Autore News Auto
Il secondo avviso di profitto del Gruppo Volkswagen in tre mesi conferma il dramma: il più grande costruttore auto europeo è in declino. 
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Dramma Gruppo Volkswagen. Il secondo avviso di profitto in tre mesi conferma: il più grande costruttore auto europeo è in declino, come riferisce Automotive News. L’azienda aveva tagliato le aspettative di fatturato, profitto e flusso di cassa a causa della domanda in calo per le sue auto il 27 settembre 2024. Ora prevede di consegnare meno veicoli nel 2024 rispetto al 2023, il suo quarto crollo annuale delle vendite in cinque anni. L’auto elettrica imposta dalla Germania Verde è una tragedia immane, con ripercussioni violentissime a Berlino e in tutto il Vecchio Continente: disperazione per perdite di lavoro e fabbriche chiuse. Colpevoli le Case, per anni silenti innanzi allo sfacelo perpetrato da lobby e influencer pregni di spirito ecotalebano. Loro e le loro batterie che non inquinano: delirio di onnipotenza Green a Bruxelles.

Numeri orribili

Il 27 settembre, VW ha avvertito che le consegne globali scenderanno a circa 9 milioni di unità quest’anno, dai 9,24 milioni del 2023. In precedenza aveva previsto un aumento del 3 percento. L’azienda ora vede un margine operativo annuo del 5,6 percento, in calo rispetto a una previsione di ben il 7 percento a luglio, quando in precedenza aveva abbassato le sue aspettative. Il flusso di cassa netto nella divisione automobilistica dovrebbe essere inferiore alla metà del livello che l’azienda aveva previsto in uno scenario migliore. 

VW ko in Cina

VW è molto meno rilevante pure in Cina, dove i suoi marchi VW, Audi e Porsche stanno perdendo quote di mercato. In Europa, il ceo Oliver Blume si trova ad affrontare la cinese BYD, nonché un conflitto con i sindacati per possibili tagli di posti di lavoro e chiusure di stabilimenti senza precedenti. Anche Stellantis e Aston Martin hanno tagliato le loro previsioni il 30 settembre, aggiungendo sofferenza all’industria automobilistica europea. Con ricadute su previsioni, investimenti, occupazione, titoli azionari, investitori. Disastro perfetto in salsa Verde teutonica.

I tre big tedeschi, VW, Mercedes-Benz e BMW, paiono smarriti nella foresta nera della Germania. La crisi in Cina e la crescente concorrenza dei produttori di veicoli elettrici, tra cui Tesla, stanno costringendo le Case automobilistiche a fare sconti, riducendo i margini. La fiducia in calo dei consumatori sta indebolendo la domanda di auto con motore a combustione. VW sta chiudendo stabilimenti, stringendo partnership con produttori locali, tra cui Xpeng, e promuovendo un nuovo marchio di veicoli elettrici rivolto agli acquirenti più giovani. I marchi premium di proprietà di VW, tra cui Audi e Porsche, sono stati la principale fonte di profitto della casa automobilistica negli ultimi anni, ma hanno iniziato a lottare nel mercato chiave del settore. Le vendite di Porsche in Cina sono crollate del 33 percento nella prima metà dell’anno, poiché gli acquirenti di lusso hanno trattenuto gli acquisti. La brutale guerra dei prezzi sta danneggiando i profitti della VW. 

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Vecchio Continente stordito da una burocrazia anziana

Mentre il passaggio della Cina ai veicoli elettrici è in pieno svolgimento, l’Europa è in ritardo. Poche colonnine, vendite rallentate dopo che Paesi come Germania e l’iper verde Svezia hanno ridotto o rimosso gli incentivi, cogliendo di sorpresa la VW e i colleghi europei Stellantis e Renault. I produttori cinesi di veicoli elettrici tra cui BYD e MG, di proprietà del partner VW SAIC, si sono lanciati con offerte a basso costo. Sia il marchio VW (re del Gruppo) sia i veicoli commerciali stanno ottenendo risultati inferiori alle aspettative, mentre Skoda e Seat sono minacciati da un deterioramento dell’ambiente macroeconomico, ha affermato la società. 

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Guerra totale fra VW e sindacati

Germania che verrà messa a ferro e fuoco dagli scioperi e dalle proteste dei potentissimi sindacati locali. Blume si è impegnato a rendere VW più competitiva tagliando i costi. Ha cancellato le promesse di sicurezza del lavoro durate decenni in Germania e sta valutando la chiusura di fabbriche nel paese per la prima volta. I dirigenti VW hanno segnalato circa due stabilimenti automobilistici di capacità in eccesso, mettendoli sulla buona strada per un conflitto prolungato con potenti gruppi sindacali. Paladino assoluto dei lavoratori è una donna di grande personalità, Daniela Cavallo, che si opporrà con tutte le sue forze alle sforbiciate da parte dei vertici. In realtà, dice, sono loro i veri responsabili dello sfacelo.

In tutto questo inferno elettrico, fa sorridere che due governi di sinistra, ridotti ormai ai minimi termini, quelli di Germania e Francia, non vogliano innestare la retromarcia, eliminare il bando termico 2035 e tornare a un sano e pragmatico realismo con motori a benzina e ibridi puliti: hanno in mano bollenti cambiali degli elettori che li intrappolano. Una tagliola Verde. 

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