Smart sta tornando alle sue origini, ma in chiave elettrica. Non una notizia così scioccante, nonostante i ripensamenti in giro per il mondo. Dopo averci inondato di crossover con #1 e #3, SUV con il #5 e berline con la recente #6, il marchio si prepara a lanciare il suo nuovo modello di ingresso, la Smart #2. E per fortuna non è un altro crossover. È una due posti elettrica che si posizionerà come l’erede spirituale della Fortwo.
Le nuove immagini dei paparazzi ci mostrano i primi muli che testano la Electric Compact Architecture (ECA), la piattaforma del modello. Questa volta, l’architettura è stata sviluppata congiuntamente da Geely in Cina, la mente ingegneristica, e Mercedes in Europa, principalmente per il design, segnando una prima assoluta. Per la fase di test, la piattaforma è stata saggiamente abbinata alla carrozzeria della Fortwo di terza generazione, confermando che la Smart #2 manterrà le proporzioni che l’hanno resa iconica.

Il CEO di Smart, Dirk Adelmann, ha parlato di una vera e propria “reinvenzione” della Fortwo, con una “nuova identità” disegnata da Mercedes ma fedele al principio delle “ruote agli angoli”. La vettura conserverà la configurazione due porte, due posti e trazione posteriore, promettendo le stesse “dinamiche di guida di base” che hanno reso la piccola Smart tanto amata nei centri urbani.
Tecnicamente, il gioiellino non scherza. Sarà dotata di una batteria al litio ferro fosfato (LFP) sufficiente per un’autonomia di poco più di 300 chilometri e potrà essere ricaricata all’80% in meno di 30 minuti.
L’arrivo sul mercato è previsto nel primo trimestre del 2027, con una presentazione ufficiale entro la fine del 2026. L’obiettivo è dimostrare che due posti bastano, se le prestazioni elettriche sono quelle giuste e se si mantiene un ciclo di sterzata molto ridotto, una caratteristica fondamentale per l’utilizzo cittadino.

Però, creare una piattaforma così piccola è costoso. Per giustificare l’investimento, è probabile che un altro veicolo debba utilizzarla, suggerendo che Smart potrebbe persino considerare un successore della Forfour, e magari ospitare anche un gruppo propulsore a doppio motore.
