Stellantis, gli analisti: “L’Italia non può essere ostaggio”

M Magarini
Gli analisti comprendono il risentimento degli italiani per il modo in cui Stellantis stia prestando meno importanza alla penisola
Stellantis

La recente polemica tra il Governo italiano e Stellantis ha acceso i riflettori su una preoccupante realtà: le case automobilistiche europee, in passato legate alle nazioni d’origine, sono diventate attori globali che sfruttano la sovraccapacità produttiva per tenere al gioco i governi.

Basta con lo squilibrio: l’Italia deve rivendicare il suo ruolo nel rapporto con Stellantis

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Nel 2023 Stellantis ha fabbricato 750.000 macchine in Italia e 735.000 in Francia. Ma c’è un grosso “ma”: la terra d’oltralpe conta anche su Renault ed è sostenuta da un maggior numero di futuri modelli a batteria, il che la mette in una posizione di vulnerabilità.

Nata nel 2021 dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e PSA Groupe, Stellantis rappresenta la quasi totalità della produzione nella nostra penisola. Negli ultimi anni, la tiratura delle Fiat è calata a causa della stagnazione del mercato continentale. Così il gruppo, presieduto da John Elkann e amministrato da Carlos Tavares, ha volto lo sguardo altrove, in quei Paesi dove il costo della manodopera è inferiore.

Ad esempio, la Panda elettrica, la cui presentazione avverrà l’11 luglio 2024 in occasione del 115° anniversario del Lingotto, nascerà in Serbia, a Kragujevac. La Topolino verrà prodotta a Kenitra, in Marocco, mentre la 600 a Tychy, in Polonia. Con premesse del genere è arduo mantenere il self-control. Lo stesso governo ha criticato la politica adottata dal conglomerato, a maggior ragione dopo le ultime allarmanti dichiarazioni di Tavares.

Il CEO ha preannunciato un pesante disinvestimento dagli stabilimenti del Belpaese, nello specifico quelli di Mirafiori e Pomigliano d’Arco, qualora l’esecutivo eviti di accordare i sussidi sperati. Alle parole ha risposto piccata la premier, Giorgia Meloni, la quale, durante un vertice con il premier giapponese, ha espresso stupore, visto il miliardo di euro di incentivi per la transizione energetica sborsati nel 2024.

Stellantis Cassino

Il caso ha suscitato l’interesse anche della stampa internazionale. All’agenzia Reuters, Justin Cox, direttore di GlobalData, ha sottolineato il differente approccio adottato da Stellantis circa la produzione europea di veicoli elettrici, commissionata per la quasi totalità agli impianti francesi. Cox comprende il risentimento nutrito dagli italiani verso il colosso della mobilità.

A suo avviso, lo Stivale ha parecchio da perdere, in quanto l’intera produzione di volume è legata a Stellantis. Secondo AlixPartners, la tiratura della penisola italiana si è fermata a 800.000 unità lo scorso anno, contro gli 1,5 milioni della Francia.

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