William Todts, capo di Transport & Environment, attacca il CEO Mercedes Ola Källenius che – dice l’esponente di T&E – sta facendo pressioni contro gli obiettivi BEV dell’Unione Europea. Ricordiamo che T&E è una sorta di associazione ombrello europeo per le organizzazioni non governative che lavorano nel campo dei trasporti e dell’ambiente, promuovendo il trasporto sostenibile.
- Mercedes è l’unica Casa automobilistica UE che ha bisogno di acquistare crediti di pooling (da Volvo ). “È facile ma ingiusto incolpare Bruxelles per questo”, dice Todts. Si comprano i crediti verdi per non pagare le multe UE sulla CO2.
- Per rinvigorire la sua strategia elettrica, Mercedes ha dovuto presentare nuovi modelli elettrici come la CLA e la GLC: “Ciò richiede investimenti più elevati e cicli di produzione più brevi, il che riduce i profitti a breve termine ma aumenta la qualità del prodotto”, prosegue T&E.
- Ora, “la lobby dell’auto sta chiedendo a Ursula von der Leyen di premere il pulsante di pausa sul ciclo investi-miglioramento. Se vogliamo che Mercedes posticipi le auto elettriche migliori e paghi dividendi più alti per i prossimi anni, questa è un’ottima idea”. L’UE – la chiosa – dovrebbe attenersi ai suoi piani per i veicoli elettrici per il 2035. “Perché il piano sta funzionando”.
Il paragone fra Mercedes e BMW fatto da T&E
“Un quarto delle vendite BMW è già interamente elettrico. L’azienda sta rispettando comodamente le normative UE sulle emissioni di CO2. Ora la Casa bavarese sta lanciando la Neue Klasse, che l’amministratore delegato Oliver Zipse descrive come il nuovo standard per le auto elettriche”. Nel frattempo, l’auto elettrica più venduta in Germania non è una Tesla o una BYD, ma la VW ID.7. In Francia, la Renault 5 – una delle prime ‘batterie su ruote’ con capacità Vehicle-to-Grid costruite in Europa – è in cima alle classifiche. “Solo nella prima metà del 2025, le vendite di veicoli elettrici dei costruttori europei sono cresciute di quasi il 40%”.
Per T&E, la verità è che “l’industria automobilistica deve affrontare alcune grandi sfide”. Le vendite di motori a combustione in Cina sono crollate, provocando un’importante flessione nei profitti tedeschi. Il mercato automobilistico europeo è tornato a crescere (+5,9% in luglio) ma è ancora al di sotto dei livelli pre-Covid. “Per quanto riguarda i veicoli elettrici, devono affrontare una forte concorrenza da parte di Tesla e delle Case cinesi. Quando il gioco si fa duro, le aziende secolari tornano sempre a ciò che conoscono meglio”.

La chiosa molto dura
Il mondo sta diventando elettrico. “Le Case europee devono abbracciare la concorrenza e produrre le auto elettriche, digitali e autonome di domani. In caso contrario, saranno consegnate alla storia”, la chiosa molto pesante di Todts.
Se il CEO Mercedes Källenius volesse rispondere, questo spazio è a disposizione. Lo stesso dicasi per le altre Case citate, come BYD. Idem se T&E volesse precisare qualche aspetto.
Ma, sorpresa, anche BMW è contro il ban termico 2035
L’associazione fa il paragone BMW-Mercedes, col primo costruttore vincente in fatto di BEV. Ma, sorpresa, sentite qui l’amministratore delegato BMW Oliver Zipse: l’abbandono dei motori a combustione da parte dell’Unione Europea entro il 2035 è un grande errore. Il manager chiede un cambiamento verso misure sulle emissioni che tengano conto dell’intera catena di approvvigionamento di un veicolo. In un’intervista con Politico, pubblicata venerdì, Zipse ha affermato che fissare una data fissa per la transizione rischia di ignorare le emissioni lungo tutta la catena del valore, inclusa la produzione di batterie e l’approvvigionamento di carburante. Ha esortato i regolatori dell’UE a consentire l’uso di carburanti rispettosi del clima anche dopo il 2035, sostenendo che anche i produttori di carburante devono essere ritenuti responsabili.