Tutto elettrico Stellantis 2030: retromarcia verso l’ibrido?

Stando al gossip automotive, Stellantis farebbe retromarcia verso l’ibrido: no al tutto elettrico 2030 di Tavares.
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La testata francese Les Echos lancia la bomba: stando al gossip automotive, Stellantis farebbe retromarcia verso l’ibrido, dicendo no al tutto elettrico 2030 di Tavares. Un’inversione a U rispetto alla strategia dell’ex CEO, dimissionario a dicembre 2024 dopo un profit warning poco gradito dagli azionisti. Per il giornale transalpino, il Gruppo si sta preparando attivamente a posticipare il suo obiettivo di offrire solo full electric in Europa entro il 2030. Il traguardo del decennio prossimo era il cuore pulsante del piano strategico Dare Forward del manager lusitano.

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Flop elettrico UE

Il fatto è che l’auto elettrica in Europa è un flop: 17% di quota mercato grazie alle multe UE che impongono le Case a vendere full electric. Per il resto, macchine scomode e carissime, con poche colonnine e costo dell’elettricità stellare. Quasi tutti i Gruppi hanno fatto retromarcia, e ora potrebbe toccare a Stellantis. A simboleggiare il mancato successo dell’azienda del full electric, la Fiat 500 a corrente: design azzeccato, prestazioni accettabili per una citycar, ma prezzo inaccessibile senza forti ecobonus statali in Italia e in Europa.

Sì all’ibrido vincente

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Così, si scommetterebbe sul myld hybrid Stellantis, in competizione con l’imbattibile ibrido Toyota e il plug-in del futuro BYD, oltre a mille altri ibridi di ogni tipo.

Cosa diceva Tavares del piano Dare Forward 2030

Era febbraio 2023, ma pare passato un secolo: “Oltre ai nostri risultati finanziari record e all’implementazione mirata del piano Dare Forward 2030, abbiamo dimostrato anche l’efficacia della nostra strategia di elettrificazione in Europa. Ora abbiamo la tecnologia, i prodotti, le materie prime e l’intero ecosistema di batterie per condurre lo stesso percorso di trasformazione in Nord America, a partire dai nostri primi veicoli completamente elettrici Ram dal 2023 e Jeep dal 2024. Desidero esprimere il mio più profondo ringraziamento a tutti i dipendenti e ai nostri partner per il contributo dato a creare un futuro più sostenibile”, diceva l’allora CEO Carlos Tavares. Stellantis stava già rispettando gli impegni del piano Dare Forward 2030 – spiegava la nota – finalizzato a preservare una mobilità libera e accessibile a tutti. 

I tre pilastri del piano Dare Forward 2030 tutto elettrico

Ecco in sintesi cosa Stellantis diceva nel 2023. Lanciato nel marzo 2022, questo piano strategico si basa su tre pilastri fondamentali che porteranno il Gruppo a raggiungere l’obiettivo di raddoppiare i ricavi netti a 300 miliardi di euro entro il 2030 (rispetto al 2021).

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1) Etica. Stellantis vuole azzerare le proprie emissioni di carbonio entro il 2038, con l’obiettivo intermedio di dimezzarle entro il 2030 rispetto ai livelli del 2021. Nel 2022, il Gruppo ha ridotto l’estensione del perimetro industriale e immobiliare che emette carbonio dell’11%. C’è una riduzione di circa il 30% dei tassi di difettosità dei veicoli nei primi tre mesi dalla consegna al cliente finale.
2) Tecnologia. La spinta all’elettrificazione di Stellantis ha trovato nuovo impulso grazie all’aumento del 41% delle vendite globali di veicoli elettrici a batteria (BEV) su base annua, per un totale di 288.000 veicoli nel 2022. Con una gamma di 23 BEV, il portafoglio di veicoli elettrici sarà più che raddoppiato arrivando, entro la fine del 2024, a 47 modelli. L’obiettivo è quello di proporre più di 75 BEV a livello globale e registrare vendite di veicoli elettrici pari a 5 milioni entro il 2030.
3) Valore. Stellantis si è concentrata sulle sue sette unità operative che integrano il core business, registrando uno sviluppo marcato rispetto all’anno precedente.

USA: Stellantis rimanda ancora Ram 1500 elettrico e Ramcharger

Secondo il Crain’s Detroit Business, in USA Stellantis rimanda ancora Ram 1500 elettrico e Ramcharger. Sono passati più di due anni da quando Ram ha presentato il 1500 REV. Doveva arrivare nelle concessionarie degli Stati Uniti entro la fine del 2024, ma il Gruppo ha posticipato il lancio del pick-up elettrico al 2025. Il Ramcharger, con il suo V6 ad autonomia estesa (è un’ibrida, c’è un motorino termico, una REEV), è stato svelato circa un anno e mezzo fa e la sua messa in vendita era prevista per la fine del 2024. Zero: il lancio è stato posticipato al 2025. Ora, i due modelli sono stati nuovamente posticipati. Bisognerà aspettare fino al primo trimestre del 2026 per mettersi al volante del Ramcharger.

Stellantis afferma: c’è bisogno di più tempo per finalizzare il prodotto estendendo il periodo di validazione della qualità per risolvere eventuali problemi. Il 1500 REV sarà in vendita nell’estate del 2027. Il pick-up elettrico sarà un modello 2028 negli Stati Uniti. Il portavoce di Stellantis Jodi Tinson ha spiegato quest’ennesimo rinvio del 1500 REV come una risposta al rallentamento della domanda dei consumatori per i pick-up elettrici a batteria da mezza tonnellata. Inizialmente, il 1500 REV avrebbe dovuto precedere il Ramcharger, ma l’ordine di lancio è stato invertito lo scorso anno.

Ritardi su ritardi per le elettriche negli States

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Quando il pick-up elettrico raggiungerà i clienti, saranno trascorsi più di quattro anni dal suo debutto nel febbraio 2023. Il Ramcharger, presentato in anteprima a novembre 2023, dovrebbe ora essere lanciato nel primo trimestre del 2026, poco più di due anni dopo il suo debutto, supponendo che non ci siano ulteriori ritardi. Entrambi i pick-up saranno prodotti nello stabilimento di Sterling Heights, dove Stellantis sta investendo 235,5 milioni di dollari. Sarà il primo stabilimento statunitense della società a costruire un’elettrica. La Dodge Charger Daytona viene assemblata a Brampton, Ontario; mentre la Jeep Wagoneer S a Toluca, Messico; e la Fiat 500e viene importata da Torino, Italia. Ma anche in terra yankee proprio non va.

UE e USA: elettrico, non ci siamo

Pertanto, che siano UE o USA, il full electric riserva amarezze a quasi tutti i Gruppi. Ci sarebbe l’Eldorado della Cina: qui, i consumatori hanno i soldi per le elettriche, spinte da bonus statali. Ma le Case cinesi propongono mezzi a corrente troppo evoluti tecnologicamente, sicché sbranano la concorrenza straniera.

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