Tutto il mondo tranne la Cina vuole l’auto termica: quale retromarcia in Québec

Il Québec attenua l’obbligo di ZEV e abolisce il divieto sui veicoli a benzina previsto per il 2035. Mettendosi in scia agli Stati Uniti di Trump.
auto termica vs auto elettrica auto termica vs auto elettrica

Ora anche il Québec attenua l’obbligo di ZEV (Zero-Emission Vehicle) e abolisce il divieto sui veicoli a benzina previsto per il 2035. Un’inversione di marcia davvero importante per la provincia, che è stata tra le più aggressive in Canada nel sostenere l’elettrificazione. Attraverso incentivi ai consumatori e obiettivi di vendita obbligatori.

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Si rivedranno i target di immatricolazione di per il periodo 2026-2034. Lo ha annunciato il 26 settembre il neoministro dell’Ambiente della provincia, Bernard Drainville. Questi cambiamenti offriranno maggiore scelta e libertà ai consumatori e daranno respiro all’industria automobilistica, che sta affrontando sconvolgimenti commerciali e politici mentre gli Stati Uniti cambiano rotta sull’elettrificazione. Magari si scenderà – per iniziare – al 90% delle vendite di nuovi veicoli nella provincia nel 2035, in calo rispetto al 100% previsto in precedenza.

Tutto il mondo tranne la Cina vuole l’auto termica: basta con tutti questi soldi pubblici all’elettrico

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L’adozione degli ZEV è debolissima nella provincia nel 2025 a causa di cambiamenti politici e sfide economiche. All’inizio dell’anno, il Québec ha ridotto il contributo del suo programma di sconti Roulez Vert da 7.000 a 4.000 dollari. Nel frattempo, il programma federale di incentivi per i consumatori ZEV da 5.000 dollari ha esaurito i fondi a metà gennaio, esercitando ulteriore pressione sui consumatori che avrebbero potuto prendere in considerazione un ZEV. Anche perché i denari alla fine terminano nelle tasche del re dell’elettrico, la Cina.

In risposta al calo del sostegno, a luglio il governo del Quebec aveva annunciato che avrebbe allargato la sua definizione di ZEV per includere gli ibridi convenzionali, consentendo a un bacino più ampio di veicoli di rientrare nel conteggio dei veicoli puliti. All’epoca, aveva anche detto che stava considerando di adeguare i suoi obiettivi di vendita.

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In fuga dalle BEV

La lista dei Paesi che puntano sul termico diventa lunghissima. Così la zona si accoppia al Canada e agli USA, dove Trump ha cancellato il mandato elettrico perdente di Biden. In quanto all’Europa, addirittura la verde Austria ritiene necessario un approccio più flessibile, aperto alle tecnologie e pragmatico per ottenere reali riduzioni delle emissioni, salvaguardare la competitività e preservare la coesione sociale. Lo dice Vienna in un documento riservato da presentare a Bruxelles al Consiglio competitività. La Germania punta alla cancellazione del ban termico, come nazione alle prese col dramma della disoccupazione da auto elettrica.

Resta solo la Cina

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Alla fine, solo la Cina ha le condizioni per le BEV, cioè prezzi delle auto ragionevoli, costo dell’energia adeguato, colonnine veloci ovunque, rete elettrica moderna e stabile. Prima o poi, nonostante le pressioni delle lobby ultra green e dei media compiacenti, l’UE sarà indotta a fare retromarcia abolendo il ban termico 2035. 

Obiettività e ragionevolezza

L’attuale regolamentazione sulle emissioni di CO2 va rivista sia perché distorce la neutralità tecnologica penalizzando le vetture plug-in e i motori a combustione interna. Va dato spazio a biocarburanti avanzati prodotti da fonti non alimentari, combustibili rinnovabili di origine non biologica, auto ibride plug-in sia PHEV con un grande motore termico sia EREV con un piccolo propulsore a benzina. Bisogna  adottare il Lifecycle assessment, perché solo la contabilizzazione del carbonio nell’intero ciclo di vita del veicolo, dalle catene di approvvigionamento, alla produzione, è veritiera. Rafforzando la resilienza e la sovranità tecnologica dell’Unione.