Ungheria Eldorado dell’auto cinese, ma Trump può rompere il giocattolo

Le Case auto cinesi si precipitano in Ungheria per fare vetture elettriche. Tuttavia, con un Trump scatenato, le cose possono cambiare.
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Oggi l’Ungheria è l’Eldorado dell’auto cinese, ma Trump potrebbe rompere il giocattolo. In premessa, va detto che BYD, Xpeng e altre Case del Dragone costruiscono fabbriche in terra magiara. Da qui usciranno macchine Made By China per non pagare gli extra dazi UE sulle BEV Made in China esportate dal Paese della Grande Muraglia verso l’Europa. Ne trae benefici enormi Viktor Orbán, primo ministro ungherese. Di riflesso, tutta la cittadinanza perché le occasioni di lavoro fioccano, e perfino l’indotto europeo può salire. La questione interessa anche la componentistica italiana, in quanto si può formare un triangolo d’oro fra Belpaese, Ungheria e Cina.

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Ungheria Eldorado dell’auto cinese: perché

Orbán continua a comprare dalla Russia gas di bassissimo costo e di elevatissima qualità. Sicché il prezzo dell’energia nell’area ungherese è ai minimi. Viceversa, il resto UE è nei guai: niente oro blu da Mosca come punizione severissima (Bruxelles è pro Volodymyr Zelensky), e bollette da infarto. Per l’industria automotive, energivora come poche, sono dolori. Le aziende in Italia e Germania l’hanno fatto presente più volte. Invece, per la Cina l’Ungheria è il massimo, anche sotto il profilo geografico. Da lì, parte l’invasione elettrica in tutta l’UE. A meno che questa in futuro alzi la barriera medievale, imponendo super dazi pure ai cinesi che fanno elettriche in UE per scavalcare le tasse sulle BEV esportate.

Irrompe Trump

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The Donald, pirotecnico come non mai, esorta l’UE a piazzare più sanzioni anti Putin. E ha posto il blocco delle importazioni di combustibili fossili russi da parte dei Paesi NATO come presupposto per ulteriori sanzioni economiche anche da parte degli Stati Uniti. Questo è un assist diamantato alla Commissione UE, la quale ha un’arma tremenda per persuadere l’Ungheria di Orbán ad abbandonare definitivamente l’energia di Mosca. Sotto, c’è anche il pieno sostegno in passato da parte dei magiari verso l’inquilino della Casa Bianca. Allora, ecco il bivio: proseguire a comprare gas dal Cremlino e mettersi contro il presidente yankee, o stoppare l’import moscovita e far decollare il prezzo dell’energia. Ma a quel punto l’amore di Pechino per l’Ungheria svanirebbe. E le Case auto scapperebbero a gambe levate.

cina ungheria

In quanto all’UE, avrebbe ben poco da fare festa

  • Nessuno investe qui, per il costo dell’energia destinato a salire ancora.
  • Gli USA (e la Cina) fanno allegro shopping da noi, incluse le nostre Gigafactory (vedi Lyten).
  • Le auto UE continuerebbero ad avere listini altissimi: prive di competitività, soccomberebbero comunque innanzi allo strapotere del Dragone.
  • Per l’accordo commerciale con gli USA, siamo costretti a comprare quantità di energia immense dagli States: GNL, petrolio (spesso frutto di tecniche molto inquinanti, alla faccia del Green Deal).
  • Le Case auto UE verrebbero attratte dagli yankee, che possono comprare benzina, dopo l’addio di Trump al mandato elettrico di Biden.