Valore futuro garantito: conviene, ma occhio a cinque clausole

Ippolito Visconti Autore News Auto
Comprare l’auto nuova a rate col finanziamento del Valore futuro garantito (VFG) conviene? Sì, attenti a cinque micro clausole.
Valore futuro garantito

Comprare l’auto nuova a rate col finanziamento del Valore futuro garantito (VFG) conviene? Sì, ma dovete stare attenti a cinque micro clausole. Andiamo con ordine, con una premessa: anzitutto, si versano contanti in anticipo (se richiesto dalla promozione della Casa) e la vettura è subito tua di proprietà. Poi le rate mensili. Infine il VFG eventuale, solo se vuoi. È una guida preziosa specie per il futuro, visto che le auto elettriche vengono vendute soprattutto così, costando tantissimo e svalutandosi in frettissima per obsolescenza tecnologica. Fra poco, arriveranno vetture a batteria molto più sofisticate: le vecchie avranno poco valore, sarà difficile piazzarle. Infatti oggi si cercano le diesel e le benzina usate, non le elettriche.

Valore futuro garantito, il primo cavillo

Il contratto di finanziamento con Valore Futuro Garantito è caratterizzato dalla possibilità di scelta da parte del cliente del pagamento della maxi rata finale eventuale. Questa corrisponde all’ultima rata del finanziamento. Alla scadenza del finanziamento, il cittadino ha la facoltà di scegliere una fra tre soluzioni.

A. Riconsegnare il veicolo alla concessionaria, con procura irrevocabile a vendere o con trasferimento diretto della proprietà. Senza effettuare il pagamento della maxi rata finale eventuale. In contemporanea, si procede all’acquisto di un altro mezzo della stessa marca. Se il valore dell’auto al momento della riconsegna è superiore al VFG, la differenza tra il valore di mercato e il residuo dovuto, sarà riconosciuta quale anticipo per l’acquisto di un nuovo veicolo. 

B. Pagare la maxi rata finale eventuale alla scadenza prestabilita, trattenendo definitivamente il mezzo. 

C. Restituire l’auto entro la data di scadenza dell’ultima rata. Valore? Corrisponde al VFG. Non provvedendo ad alcun nuovo acquisto. 

Secondo: riconsegna dell’auto, occhio al costo del trasferimento

Se il cliente opta per l’opzione prima o terza, potrà riconsegnare il mezzo, procedendo contestualmente all’acquisto di un nuovo veicolo. O dando indietro l’usato senza comprare niente. La concessionaria provvederà direttamente al pagamento dell’importo della maxi rata finale eventuale. Estinguendo il finanziamento. L’automobilista sarà tenuto al pagamento del costo del trasferimento della proprietà: occhio.

Terza clausola: le 5 condizioni per vedersi riconoscere il VFG

Hai diritto al Valore futuro garantito solo a 4 condizioni.

A. Tutte le rate del finanziamento devono essere state puntualmente pagate alla scadenza. Compresi eventuali importi a titolo di interessi di mora.

B. Il cliente deve fornire i documenti necessari ai fini del trasferimento di proprietà. Più la documentazione comprovante la regolarità dei pagamenti della tassa di proprietà: bollo auto regionale, la ricevuta.

C. L’auto deve essere stato sottoposto al regolare controllo di manutenzione. E deve essere in normali condizioni d’uso senza gravami (ipoteca, fermo amministrativo). Deve aver percorso un chilometraggio annuo non superiore a quanto indicato nel modello Impegno di ritiro. Il veicolo restituito dovrà essere in normale stato d’usura. 

D. L’usato riconsegnato non dovrà presentare sulla carrozzeria alcuna traccia di pubblicità. Anche gli interni dovranno essere privi di qualsiasi danneggiamento. Serve il perfetto stato dei vetri e dei blocchi ottici. Attenzione: altezza minima del battistrada degli pneumatici sia di almeno 4 mm.

Che accade altrimenti? Il valore dell’usato scende. Meno l’auto risponde ai criteri, meno vale. È semplice. Regole (lecite) che favoriscono la Casa e la concessionaria. Il cliente è il soggetto debole.

Valore futuro garantito

Quarto: chi giudica?

Chi è il giudice che dice se l’auto è in buone condizioni?  Al momento della restituzione, la concessionaria valuta. Evidenzia eventuali danni e parti mancanti. Guarda se è in normale stato d’usura compatibilmente con anzianità e chilometraggio. Quel che manca è addebitato al privato. Sulla base delle tariffe e dei tempari ufficiali. Se si litiga, allora arriva un terzo esperto del settore di fiducia di entrambe le parti. O uno nominato dalla finanziaria: lo trova fra periti di comprovata professionalità ed esperienza del settore. Il parere del perito sarà vincolante per entrambe le parti. 

Chi paga il perito? Dipende. Lo paga la concessionaria se il cliente ha ragione: insussistenza di un esubero chilometrico e di danni eccedenti la normale usura. Lo paga il guidatore se la concessionaria ha ragione

Quinto, la percorrenza

Massima attenzione al contakm. Il consumatore paga un corrispettivo per ogni km di percorrenza in più, fino ad un massimo di tot € in funzione di marca e modello. L’esatto importo è indicato all’interno del modello Impegno di ritiro. In tutti i casi di consegna non avvenuta, il cliente sarà tenuto a corrispondere l’importo della maxi rata finale eventuale.

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