Il CEO Alfa Romeo Santo Ficili afferma che Giulia e Stelvio in produzione fino al 2027 Cassino, poi arriverà la nuova versione. Così il capo del Biscione prova a rassicurare sul futuro dello stabilimento che è in difficoltà: gli attuali modelli sono validissimi, si lavora sull’animazione della gamma, sul marketing e sulla copertura del mercato. Pertanto la nuova Alfa arriverà dal 2028 in là, non prima. Si vedrà il calendario ufficializzato dal CEO Stellantis Antonio Filosa nel piano globale del gruppo atteso entro la prima metà del prossimo anno.
Alfa Romeo ibrida, serve tempo
Ficili, sia CEO Alfa sia chief operating officer Maserati, ribadisce che gli attuali modelli del brand premium continueranno a essere prodotti nello stabilimento laziale, in attesa delle nuove versioni realizzate su piattaforma STLA Large, inizialmente previste soltanto elettriche tra fine 2025 e inizio 2026. Siccome l’elettrico europeo è un flop, si vira sull’ibrido. Serve però tempo.
“Oggi i motori endotermici vanno ancora molto bene e non possiamo ignorare ciò che il cliente chiede – ha detto Ficili a margine del Forum Quattroruote Next a Milano -. Qualche anno fa pensavamo di avere una gamma totalmente elettrica. Adesso dobbiamo considerare anche altre forme di alimentazione. Non ci ostiniamo a proporre solo elettrico quando molti clienti chiedono ancora l’endotermico o l’ibrido”. Il manager ha aggiunto che si lavora per ampliare l’offerta e ridurre la complessità.
Cosa saranno Alfa e Maserati: zero sovrapposizioni
Il Biscione rimarrà premium, sportività e accessibilità alle performance. Mentre Maserati resta lusso e piacere di guida assoluto. Le sinergie tecniche esistono, ma zero sovrapposizioni. “Abbiamo un sei cilindri straordinario, evoluzione di quello di Giulia e Stelvio. Se il cliente vuole una futura vettura endotermica, noi la offriremo. Se vuole l’elettrica, abbiamo già la gamma Folgore e la evolveremo”.
Cassino tra stop produttivi e speranze di futuro
Nella fabbrica di Cassino si produce anche la Grecale. Dal 3 al 7 novembre è prevista una nuova sospensione delle linee. Ma l’impianto di Cassino riuscirà ad arrivare al 2027 soltanto con le attuali produzioni? Risposta di Ficili: “Il tema è più commerciale e di rete che industriale”.

La Cina è vicina
“La crescita dei marchi cinesi non si può fermare. C’è un’onda dalla Cina che sta arrivando e bisogna tenerne conto. Noi abbiamo storia e identità. Se uno vuole comprare un prodotto di quel tipo, lo offriamo solo noi. I cinesi non possono avere questo vantaggio. Se come brand fossimo soli, sarebbe difficile. Ma invece abbiamo la possibilità di condividere tecnologie, piattaforme e motori, mantenendo il Dna dei marchi italiani”.
L’affermazione di Ficili riconosce la forza ineluttabile del mercato automobilistico cinese, che non è più solo un polo di produzione a basso costo: è diventato il cuore mondiale del nuovo, dell’elettrico e delle PHEV ricaricabili. L’arrivo di marchi come BYD, Nio e Geely in Europa rappresenta una sfida diretta per i costruttori storici. Questi player cinesi possono offrire macchine con tecnologie all’avanguardia, avendo in mano la filiera delle batterie. Il DNA sportivo e il retaggio storico italiano diventano lo scudo contro l’invasione cinese.
