Auto a prezzi stracciati con incentivi: una ruota della fortuna

Vetture elettriche con prezzi finali molto più bassi di quelli di listino, ma solo se a sette condizioni.
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Va di moda l’auto elettrica venduta a prezzi stracciati secondo la narrazione web. In realtà, è una lotteria. Servono addirittura sette requisiti per arrivare a quel prezzo finale così basso.

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Auto a prezzi stracciati: necessarie sette condizioni per arrivare al costo più basso possibile

  1. Gli incentivi statali ancora non ci sono. Devono arrivare. Se e quando arrivano, si parte.
  2. L’intervento dei bonus è destinato a persone fisiche e microimprese con residenza o sede legale nelle aree urbane funzionali (città con oltre i 50 mila abitanti e area di pendolarismo). Metà Comuni ammessi e metà no.
  3. 11 mila euro di incentivo per chi ha un Isee al di sotto dei 30 mila euro.
  4. Rottamare un’auto a benzina, diesel o bifuel con omologazione fino a Euro 5. 
  5. Chiedere il finanziamento della Casa. 
  6. Bisogna vedere se il prestito viene concesso. A un ISEE così basso, può darsi che si accompagni una situazione debitoria già pesante che impedisce di avere l’ok dalla finanziaria. O magari si è cattivi pagatori per parecchi debiti pagati poco e male in passato: la black list potrebbe impedire il finanziamento. 
  7. Adesso, di solito, le promo delle Case valgono sino al 30 settembre 2025. Per quella data, ci saranno gli incentivi statali? Se sì, allora la promo scatta. Se no, bisogna rivedere tutte le condizioni a ottobre 2025.
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Perché le Case spingono tanto per le BEV

I costruttori rischiano di pagare 16 miliardi di euro per la vendita di auto a elevata emissione di CO2 nel 2025: sono le multe UE. Se immatricolano tante elettriche, le probabilità di sanzioni scendono. Idem gli importi. Il bingo composto da incentivi statali più promo delle Case è una soluzione per stare alla larga dalle km zero BEV che affollano i piazzali delle concessionarie: preziose per evitare le ammende UE.

Un paio di cose sui finanziamenti auto

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Magari l’anticipo è zero e la rata è bassa. Ma c’è un TAEG: il costo del prestito. Che spesso spacca il muro del 9%. Sono interessi e pratiche da pagare sui soldi prestati dalla finanziaria, spesso captive, cioè del Gruppo della Casa. 

Al termine della rateazione, c’è il Valore Futuro Garantito: una maxi rata finale. Con anticipo zero e mini rata, è sovente elevato. Se lo versi, l’auto resta tua. Altrimenti la dai indietro. A quel punto, c’è la percorrenza massima chilometrica, che in genere è bassa: quando ritorni la macchina e oltrepassi il muro dei km, paghi una penale per ogni km in più.

Nessun regalo

Non c’è nessun regalo quindi. Si paga tutto e anche piuttosto caro. Inutile cercare di piazzare il colpo: la compro e la vendo al volo a un prezzo maggiorato. L’incentivo statale impone di tenere la macchina per 24 mesi. Dopo due anni, la BEV ha un valore che crolla. Impossibile sommare gli incentivi della Regione o del Comune: gli incentivi nazionali non possono cumularsi coi bonus locali.