Bonus auto europea con Eco-score anti Cina: missione impossibile

Bonus con Eco-score: si parla del tentativo di creare bonus paneuropei o dei singoli Stati UE per favorire l’auto locale a discapito della Cina.
Bonus auto europea con Eco-Score 2 Bonus auto europea con Eco-Score 2

Si parla con insistenza del bonus con Eco-score a chi compra auto elettriche in Europa: incentivi paneuropei o dei singoli Stati UE per favorire l’industria locale a discapito della Cina. L’invenzione è della superindebitata Francia di Macron, che annega in un mare di guai politici, sociali, economici, dopo le strategie green indirizzate drammaticamente verso lo sfacelo. Già questo lascia intuire che sarebbe meglio lasciare stare queste avventurette verdi basate su dogmi ideologici scollegati alla realtà. Comunque, andiamo un po’ a vedere di che trattasi.

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Bonus auto europea con Eco-score anti Cina: cos’è

La premessa doverosa è chiedere umilmente perdono a voi lettori, in quanto neppure la Francia ultra ecologica sa cosa sia l’Eco-score con precisione. A spanne è un punteggio ecologico, una pagella data alla macchina elettrica col voto “brava” o “cattiva”. Se è “brava”, il cittadino che la compra ha diritto all’incentivo. Se è “cattiva”, zero. Domanda: la vettura è “brava” se a emissioni allo scarico zero? No. Lo è se a emissioni zero nel ciclo vita? No. Tutto ruota attorno alla produzione del veicolo. Entrano in gioco le infinite materie prime usate per fare il mezzo: acciaio, alluminio, plastiche, minerali della batteria. Pesano sia il trasporto dalla fabbrica al luogo di consegna sia la generazione dell’energia elettrica utilizzata in stabilimento.

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Come intuibile, è un simpatico trucchetto affinché la Francia vinca facile. Produce elettricità con le centrali nucleari, fa le vetture nel Paese transalpino, sicché le sue auto hanno un super sconto. Invece,  l’Eco-score è uno schiaffo a tutte le auto cinesi. Una barriera anti Cina. Un secondo muro dopo gli extra dazi UE sulle elettriche Made in China volute dallo stesso Macron.

Chi decide i parametri

Qui casca l’asino. Esiste un forfait. Per esempio, un punteggio alto all’auto fatta in Francia, e basso all’auto fatta in Cina. E chi lo decide? La politica. Con quali criteri? Un mistero. Uno dei tanti che avvolge Parigi, attanagliata da una crisi epocale che terrorizza Bruxelles.

Bonus auto europea con Eco-score anti Cina

Arrenditi, sei circondato: non puoi tagliare fuori la Cina dall’auto elettrica

In un contesto globalizzato e interconnesso, con catene logistiche gigantesche e passaggi infiniti fra nazioni, con innumerevoli discrepanze all’interno degli Stati (e delle regioni), tagliare fuori la Cina è impossibile. Il Celeste Impero controlla la filiera dell’auto elettrica dall’inizio alla fine, fornisce componenti e batterie a tutti, ha in mano le miniere in Africa e nel mondo, siede nei consigli d’amministrazione di Gigafactory dalle proporzioni inimmaginabili, stringe alleanze con nazioni ovunque, ha partnership chiave con società collegate alla produzione degli accumulatori.

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Non siamo in presenza dell’Homo habilis che creava differenti strumenti in pietra due milioni di anni fa a seconda della zona del globo terracqueo. Oggi le cose sono un pochino cambiate. Il bonus auto europea con Eco-score anti Cina è una missione impossibile. Al massimo, si può bluffare, che poi è la strategia alla base delle lobby verdi dal Green Deal 2019: vedi le emissioni da paura per la produzione di energia elettrica e lo smaltimento delle batterie.