BYD con profitti giù nel terzo trimestre 2025, ma il gigante crescerà

Per BYD, il calo consecutivo dei profitti trimestrali arriva in un contesto di intensificazione della concorrenza nel mercato interno.
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La cinese BYD ha riportato un calo dell’utile nel terzo trimestre del 32,6% su base annua, la seconda diminuzione trimestrale consecutiva e la diminuzione più marcata da oltre quattro anni: 7,8 miliardi di yuan, coi ricavi scesi del 3,1%. In euro siamo a 948,3 milioni. Mentre il fatturato è sceso del 3,1% su base annua a 195 miliardi di yuan, il primo calo di questo tipo in oltre cinque anni. 

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BYD con profitti giù per tre motivi

  1. BYD sta affrontando una concorrenza interna sempre più dura da rivali come Geely e Leapmotor, che erodono la sua quota di mercato nel segmento delle auto economiche. Lo share interno è sceso al 14% a settembre dal 18% dell’anno precedente. 
  2. La guerra commerciale a furia di sconti è logorante. Più ribassi, meno profitti. Nell’oceano di 129 marchi cinesi, ci sono sempre aziende che si inseriscono con prezzi tagliati rispetto al listino. Una corsa all’ingiù stressante per qualunque azienda.
  3. L’azienda ha dovuto lanciare nuovi sconti su alcuni modelli, come il Qin Plus, per rimanere competitiva in Cina, dove vende circa l’80% delle sue auto.
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Un 2025 notevole

Nonostante la riduzione del 16% del suo obiettivo di vendita totale per il 2025 (a 4,6 milioni di veicoli), BYD prevede comunque di raddoppiare le sue esportazioni di veicoli elettrici e ibridi plug-in rispetto al 2024, con l‘Europa tra i suoi mercati in più rapida crescita. La società prevede di aumentare la sua presenza in Giappone presentando una nuova mini-EV fatta apposta per il Paese nipponico. Si aspetta che le sue esportazioni di veicoli elettrici e ibridi plug-in raddoppino sul 2024, con l’Europa tra i suoi mercati in più rapida crescita.

Un colosso che ha un grande vantaggio

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Ora la Cina non dà più soldi ai 129 marchi cinesi che fanno elettriche e ibride plug-in. Secondo noi questo è un vantaggio strategico per BYD nel lungo termine, anche se a breve termine intensifica la pressione sui margini. L’eliminazione dei sussidi è destinata a innescare un consolidamento storico nel mercato automobilistico cinese. Vivranno solo i più forti, proprio come Build Your Dreams: l’assenza di aiuti statali costringerà le aziende più piccole e finanziariamente deboli a chiudere o a essere acquisite. Questo riduce il numero di concorrenti e potenzialmente aumenta la quota di mercato per i giganti come BYD, che hanno già profitti enormi. E finanziariamente sono colossi.

Tutto in casa

BYD è uno dei produttori più verticalmente integrati al mondo (produce batterie, semiconduttori, motori). Tutto da sé, non dipende da nessuno. Questo le conferisce un vantaggio di costo strutturale che le permette di resistere alle tempeste. L’assenza di sussidi statali rende ancora più difficile sostenere i ribassi, erodendo ulteriormente i margini di profitto.

Europa ko

La tech company orientale invade l’Europa con le sue PHEV a benzina, ibride plug-in che tutti vogliono, mentre i consumatori rifiutano le elettriche. Così, penetra a fondo nel Vecchio Continente, ormai alle prese con una crisi epocale causata dal Green Deal auto elettrica. A quel punto, i dazi UE non danno più molto fastidio sul lungo periodo, in quanto solo a carico delle BEV.