Chip Nexperia, pressione allentata ma il ricatto è dietro l’angolo

La battaglia è tutt’altro che finita e le restrizioni sui chip potrebbero tornare se Pechino lo riterrà nuovamente utile.
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Il Ministero del Commercio cinese ha regalato un inaspettato sollievo all’industria auto europea, annunciando l’allentamento delle restrizioni all’esportazione dei chip in vigore da ottobre. La mossa, arrivata tramite una breve dichiarazione però priva di molti dettagli, concede esenzioni al regolamento per scopi civili, facendo tirare un sospiro di sollievo a un settore che era tornato sull’orlo di un’altra crisi produttiva.

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La controversia è nata attorno a Nexperia, azienda con sede nei Paesi Bassi ma di proprietà della cinese Wingtech, che era finita nel mirino del governo olandese. Lo Stato aveva assunto il controllo del produttore, mettendo da parte l’Ad cinese Zhang Xuezheng, per timore di un potenziale trasferimento di tecnologia. La risposta di Pechino era stata l’imposizione di restrizioni, creando panico in un’industria che dipende da questi minuscoli componenti.

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Nexperia non produce chip specializzati per la guida autonoma o per l’infotainment, ma semplici chip standard, quei piccoli, umili componenti essenziali per il funzionamento dei moduli di base. Senza un singolo diodo, come la storia ci insegna, l’auto resta invendibile.

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Già prima dell’annuncio ufficiale, erano emerse le prime crepe nel blocco cinese. Ralf Brandstätter, capo di Volkswagen Cina, aveva già confermato le prime consegne a Handelsblatt, e il fornitore Aumovio aveva ricevuto una licenza di esportazione.

La situazione, tuttavia, resta molto delicata. Nexperia produce i suoi chip anche in Germania, ma li spedisce in Cina per la lavorazione e il confezionamento finale prima di esportarli nuovamente in Europa. Questo nodo logistico ha concesso a Pechino la leva perfetta per interrompere la fornitura a suo piacimento. E come nella crisi post-Covid, i prodotti alternativi di altri produttori non possono essere utilizzati dalla sera alla mattina, poiché richiedono lunghi processi di validazione e adattamento.

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L’allentamento cinese, però, non è un regalo. Il Ministero del Commercio cinese lo ha collegato esplicitamente alla richiesta all’Unione Europea di fare pressione sui Paesi Bassi affinché revochino le misure adottate contro Nexperia. L’Europa può riavere i suoi chip per i finestrini, ma deve prima costringere uno dei suoi Stati membri a rinunciare alla sua mossa politica sui chip cinesi. La battaglia è tutt’altro che finita e le restrizioni potrebbero tornare se Pechino lo riterrà nuovamente utile.