Cinesi e tedeschi sognano un marchio di lusso come Maserati

Ippolito Visconti Autore News Auto
Maserati è un marchio di una bellezza tale che i cinesi neppure riescono a sognarlo di notte. In quanto ai tedeschi, sanno bene che Maserati è l’Italia che profuma di classe.
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Maserati è un marchio di una bellezza tale che i cinesi neppure riescono a immaginarlo. In quanto ai tedeschi, sanno bene che Maserati è l’Italia che profuma di classe, di stile, di sobrietà unita a un pizzico di aggressività. Se Stellantis, ripetiamo se, lo vendesse, avrebbe le sue ragioni che non spetta a noi giudicare: così come avvenuto con la cessione di Comau, che magari tranquillizza gli investitori dopo i numeri brutti del semestre 2024. Logico che cinesi e tedeschi possano sognare Maserati. 

Maserati tedesca

Sarebbe un bene se Maserati divenisse tedesco? Considerando quanto accaduto con Lamborghini, sì. In cattive acque nel 1997, è stata presa nel 1998 da Audi (Volkswagen). Di qui un rilancio straordinario, con sapienza infinita nella gestione del marchio, senza pestare i piedi ad altre Case dello stesso Gruppo, e conservando il magnifico odore italiano e in particolare di Sant’Agata Bolognese. Murciélago e Gallardo due prodigi teutonici, con intelligente mantenimento di tanta tradizione italiana: strategia da applausi. Discorso analogo per Ducati.

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Maserati cinese

Sarebbe un bene se il Tridente divenisse cinese? Sì. Primo: i colossi orientali hanno risorse immense da mettere sul piatto. Secondo: si papperebbero in un attimo conoscenze tecnologiche automotive di 110 di storia trionfale. Terzo: come la cinese Geely ha fatto per rianimare la svedese Volvo, punterebbero sulle capacità locali, italiane. Denaro di Pechino, talenti di Modena. Il cinese è ricco sfondato, con tanta aggressività economica in corpo, ma non sciocchino: se gli proponi Autobianchi e Innocenti, dorme; se gli proponi un luxury brand come Maserati si accende. La stessa Geely si è attivata appena le è stato fatto il nome Lotus, mangiandosi in un attimo la Casa britannica. Eppoi se gli orientali creano macchine emiliane molto costose, l’immenso mercato del Dragone con cinesi danarosi e disposti a comprare vetture di quel calibro costituirebbe un boost niente male. Design distintivo e attraente unito a motori ibridi all’inizio ed elettrici poi, o subito full electric.

Maserati nel polo di lusso Ferrari

Sarebbe un bene se Maserati divenisse Ferrari? Sì. Nel 1997, Fiat vendette il 50% della quota alla Ferrari della stessa Fiat. Da ricordare la quinta generazione della Quattroporte dotata del V8 di Maranello: macchina sublime. Magari, chissà, il Cavallino potrebbe prendere pure Alfa Romeo, e la facciamo finita. Il polo del lusso italiano con Ferrari al comando, e sotto Maserati e Alfa.

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