E sei: Toyota la cannibale, ribadisce la leadership, essendo prima al mondo nei primi sei mesi 2025, per il sesto anno consecutivo. Con un nuovo record di vendite. Addirittura +7,4% sui sei mesi 2024, primato dal 2021. Staccatissima Volkswagen, sebbene in lieve aumento. È il trionfo dell’ibrido nipponico, a conferma che le elettriche non se le fila proprio nessuno, fuorché la Cina.
Classifica vendite globali di auto nel primo semestre 2025
- Toyota Group: 5,54 milioni di veicoli (inclusi Daihatsu e Hino) a +7,4%
- Vendite nazionali (Giappone): 1,05 milioni (+27,4%)
- Vendite all’estero: 4,50 milioni (+3,6%)
- Stati Uniti (Toyota e Lexus): 1,24 milioni (+4,2%)
- Cina: 837.744 (+6,8%)
- Volkswagen: 4,41 milioni unità (+1,3%)
- Suzuki: 1,63 milioni (-2,3%)
- Honda: 1,78 milioni (-5,1%)
- Nissan: 1,61 milioni (-5,7%)
Miracolo Toyota in Cina
Toyota ha superato il forte calo del 2024, dovuto allo scandalo sulle certificazioni irregolari. In accelerazione del 3,6% anche le vendite all’estero, a quota 4,5 milioni di unità, anche in questo caso un record storico, trainate dalla domanda di veicoli ibridi. Risultati positivi anche in Cina: un miracolo, un costruttore non cinese che sale nel Celeste Impero.

Nessun avversario per il 2026
A nostro avviso, Toyota non ha rivali né nella seconda metà 2025 né nel 2026. Da capire un po’ meglio le intenzioni della cinese BYD a livello di globo terracqueo. Le cose potrebbero cambiare in prossimità del ban termico 2035 europeo, sempreché la Commissione UE – molto indebolita – non elimini il tutto elettrico, per arginare la drammatica disoccupazione crescente causata dalle BEV. Che avrà effetti devastanti a livello sociale in un bollente autunno 2025, specie in Germania.
Se invece le lobby green avranno ancora così tanto potere da imporre le full electric, sarà da valutare la tecnologia delle macchine a corrente del gigante nipponico, innanzi allo strapotere cinese.

Fra motori a benzina e illusioni green
In Europa e nel mondo, il motore a benzina (ibrido) si conferma leader totale, con un amore infinito degli automobilisti che vanno sul sicuro, stando alla larga dalla scomodità di una BEV con poche colonnine, lente e distribuite male, più il prezzo dell’elettricità stellare. Lo dice il trionfo Toyota, è fattuale. Le condizioni cambiano solo in Cina, dove l’elettrico ha un senso. Non la tecnologia in sé a risultare discutibile, ma lo stato delle infrastrutture. E comunque, se l’UE pensa di poter incidere a livello di emissioni grazie alle battaglie verdi in Germania, il grafico in alto è esplicito: il Dragone vince anche in quel senso. Sarebbe da dimostrare che le batterie BEV possono salvare il mondo con le loro emissioni nel ciclo vita; e che il contenuto totale di CO2 atmosferica (0,04%) sia la causa del riscaldamento globale. Sono tutti bluff dei gruppi di potere green per restare in sella. Per ora.