Mercedes innesta la retromarcia sulle auto elettriche di lusso, dice la testata Handelsblatt: una rivoluzione, pensando a quanto molti media scrivevano nel 2020 a proposito del presunto boom delle vetture a batteria. Ora, con una specie di controriforma, il gigante tedesco dell’automotive premium interrompe lo sviluppo di una piattaforma dedicata alla produzione di elettriche di lusso. È l’architettura MB.ea-Large, caposaldo della strategia di elettrificazione del costruttore teutonico: roba da cinque miliardi di euro. La partenza era prevista nel 2028, con le prime elettriche costose. Vedi berline Classe S e Classe E. Vedi le Suv GLS e GLE. Soluzione: sì all’attuale piattaforma Eva2 invece di crearne una nuova.
Forse i tedeschi sanno qualcosa che nessuno sa
Il guaio è che le elettriche di lusso non tirano come ci si attendeva nel mondo. Così adesso parecchie Case frenano il processo di trasformazione dell’azienda in una sorta di società che fa solo macchine a corrente. Il termico è vivo e vegeto, più sano e forte che mai. Desiderato da chi vuole un mezzo pratico e comodo, magari nella forma ibrida. Quindi, il phase-out non sarà nel 2030, ma nel 2039. Interessante: ban termico Ue nel 2035. E passaggio Mercedes al solo elettrico nel 2039. I tedeschi sanno qualcosa che nessuno sa? Adesso, via a tante ibride plug-in con elettriche: siamo al 20% di immatricolazioni, si deve puntare al 50% nel 2025.
Mercedes conferma
La Casa conferma le indiscrezioni: organizzerà la propria rete produttiva in modo flessibile: sia elettriche sia termiche anche dopo il 2030. L’amministratore delegato Ola Källenius è perentorio, in stile germanico, asciutto e diretto: “Il ritmo della trasformazione è determinato dalle condizioni del mercato e dai desideri dei nostri clienti”.
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