Germania, mossa disperata sull’auto col Vehicle-to-Grid: guaio energia

La Germania spinge sul Vehicle-to-Grid (V2G): una bella passata di verde sull’auto e sul settore dell’energia che ormai rappresentano un enorme problema tedesco con ripercussioni sull’Europa.
mossa disperata sull’auto col Vehicle-to-Grid mossa disperata sull’auto col Vehicle-to-Grid

Il Parlamento federale tedesco ha approvato una misura sul settore dell’energia e della mobilità auto elettrica: l’eliminazione dei doppi oneri di rete per la ricarica bidirezionale (V2G Vehicle-to-Grid). Così le vetture a batteria vengono equiparate ai sistemi di accumulo energetico, mentre i servizi V2G diventano più sostenibili dal punto di vista economico. Obiettivo teorico, far sì che il mezzo generi valore mentre è parcheggiato, contribuendo alla stabilità della rete. La macchina prende corrente e la ridà quando necessario, con un bilanciamento perfetto in determinati momenti della giornata.

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Oggi, l’elettrica che preleva energia dalla rete e poi la reimmette in essa può essere soggetta a tariffe e costi di rete sia in ingresso (quando si carica) sia in uscita (quando fornisce energia). Questa doppia tassazione rende il modello economico del V2G insostenibile. Con la nuova normativa, se diventasse realtà, le vetture a batteria verrebbero equiparate ai sistemi di accumulo energetico stazionari. Problema: lo Stato rinuncia a denaro fresco in questo modo, in un contesto già delicatissimo per la Germania. Al contempo, è costretta in sostanza a introdurre sempre nuovi incentivi auto elettriche: senza bonus, le BEV non se le fila nessuno perché costano un occhio della testa. E ormai il mercato è drogato: catturi il consumatore con la BEV solo se super scontata. Ricapitolando: lo Stato toglie le tasse e regala gli incentivi con due uscite fortissime e costanti.

Mossa disperata sull’auto col Vehicle-to-Grid

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La Germania s’è messa nei guai da sola. Regina del termico, ha imposto all’UE il ban termico 2035 col tutto elettrico. E non compra più gas dalla Russia a basso prezzo ed elevata qualità. Inoltre, con le idee green, ha tentato di creare energia pulita per liberarsi del carbone. Le alternative, come l’acquisto di GNL (gas naturale liquefatto) via nave, sono più costose e meno stabili. La politica energetica di transizione tedesca mirava a dire addio al nucleare ha portato a un paradosso: si è rilanciato l’uso del carbone per garantire l’approvvigionamento, contravvenendo di fatto agli stessi ideali green che hanno guidato la politica energetica e climatica. D’altronde, Berlino ha anche rilanciato il termico per la paura della disoccupazione dilagante. Una doppia retromarcia che va a braccetto con le inversioni a U delle Case dall’elettrico al benzina in tutta Europa.

V2G

Aziende auto spaventate dal costo dell’energia

La Germania è leader nell’installazione di energie rinnovabili intermittenti (eolico e solare). Quando il vento non soffia o il sole non splende, la rete ha bisogno di riserve rapide. Integrando il V2G, la Germania spera di ridurre la necessità di costruire costose nuove centrali elettriche a gas e di stabilizzare i prezzi dell’energia, che sono essenziali per mantenere competitiva la sua potente industria manifatturiera. Intanto, le bollette energetiche fanno paura a Case auto e privati. In una situazione così delicata, si cercano soluzioni complicate: la capacità del sistema energetico di gestire milioni di flussi bidirezionali in tempo reale, un’impresa complessa e senza precedenti su questa scala.

La posta in gioco è altissima, e l’Europa intera osserva gli esiti di questo audace e rischioso esperimento. Il tutto mentre Gigafactory e industria automotive sono sempre più energivore. Sarebbe opportuna la cancellazione immediata delle favolette verdi, il ritorno al termico e a una sana ed equilibrata politica energetica.