Il 2026 di Maserati: piattaforma e modelli per la rinascita necessaria

Maserati, al momento, resta l’unico marchio davvero luxury del gruppo. Per questo motivo, con tanta fiducia, il Tridente deve correre veloce.
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Dopo un 2025 che potremmo definire “movimentato”, per usare un eufemismo, il 2026 si presenta per Maserati come l’anno della verità. Sotto la nuova guida di Jean Philippe Imparato, succeduto a Santo Ficili, la casa modenese deve decidere cosa vuole fare da grande nel segmento del lusso automobilistico.

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Il primo asso nella manica è il programma BottegaFuoriserie. L’idea è semplice, ovvero puntare tutto su personalizzazione estrema e artigianalità per rigenerare l’immagine del Tridente. La strategia seguita mira a non vendere “per tutti”, ma qualcosa di unico a chi può permetterselo, riaffermando il brand nell’olimpo dell’esclusività.

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Il rompicapo del momento, però, riguarda la gamma e la varietà della produzione più larga. Che fine faranno, ad esempio, Levante e Quattroporte? Per il SUV Levante, l’ancora di salvezza sembra essere lo stabilimento di Cassino, dove una nuova generazione potrebbe nascere sulla piattaforma STLA Large. Secondo alcune indiscrezioni non confermate, questa mossa porterebbe tecnologie avanzate, prestazioni e quella sostenibilità che oggi è diventata un obbligo.

Sulla Quattroporte, la situazione è più “esistenziale”, dato che si parla di una nuova generazione che potrebbe inglobare l’eredità della Ghibli, forse andando a ritoccare le dimensioni, oppure di un radicale redesign verso l’elettrificazione totale. La sfida qui è mantenere il DNA Maserati mentre si sostituisce il rombo dei cilindri con il silenzio incerto dei pianali con pesanti batterie.

In tutti gli scenari possibili per il Tridente si inserisce la politica interna a Stellantis che ha spinto alla sinergia con Alfa Romeo. Dato che il Biscione ha deciso di abbandonare il segmento E, Maserati si ritrova padrona di un campo meno affollato e decisamente più redditizio. Produrre a Cassino garantirebbe economie di scala ma l’equilibrio occupazionale resta precario.

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Stellantis ha smentito tutte le volte ogni voce di cessione, pettegolezzo ricorrente e spesso con “intromissione” cinese. Maserati, al momento, resta l’unico marchio davvero luxury del gruppo. Per questo motivo, con tanta fiducia, il Tridente deve correre veloce e onorare la splendida eredità del passato.