Perdite record anche nel primo semestre 2025: 140 milioni, ossia più del doppio dell’anno precedente, con ricavi giù del 41,5%. Per il Tridente sarà necessaria un’iniezione di capitale potente da parte di Stellantis dopo i 350 milioni già immessi nel 2024. Non c’è altro modo per stoppare il tracollo dell’unico marchio di lusso del Gruppo con ricavi in caduta libera e perdite in aumento. Tra gennaio e giugno Maserati ha registrato 369 milioni di euro, giù del 41,5% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il problema è che non vende: 4.200 unità (-35%) dalle 6.500 di un anno fa. La Casa modenese ha chiuso il 2024 con 701 milioni di perdita netta: servono altre centinaia di milioni per il salvataggio. Non c’è alternativa, giacché il Gruppo esclude la cessione o la chiusura di Maserati.
Dove? Non si sa: immaginiamo gli USA
Stellantis nella nota si riferisce a “vendite più basse su tutti i mercati”. A nostro personale avviso, il guaio sono gli USA. Qui, il Tridente piazza il 30% delle sue consegne globali. I dazi di Trump cui l’UE non è riuscita a contrapporsi hanno reso la situazione ancora più pesante. per cui abbiamo il Green Deal auto elettrica UE che impone la trasformazione a Porsche e che ha indebolito parecchio Maserati. Al momento è la transizione verso il nulla cosmico.

Le piattaforme Maserati e Alfa Romeo si svalutano
Nel primo semestre, il Gruppo ha svalutato per 552 milioni di euro le piattaforme utilizzate per Maserati e Alfa Romeo, con l’impatto interamente contabilizzato nella divisione Maserati. La ripresa dei volumi – prevista e auspicata – non c’è. Si attende ora la presentazione del Piano industriale di Stellantis a inizio 2026 da parte del CEO Antonio Filosa. Che già ha anticipato decisioni difficili.