Il gigante cinese dell’auto elettrica, BYD (acronimo di Build Your Dreams), torna sotto i riflettori. Dopo aver alimentato dibattiti sul controverso tema dei “serbatoi a pressione atmosferica” e dopo paragoni poco lusinghieri con “l’Evergrande dell’automotive” sulla stampa internazionale, ora l’azienda è al centro di nuove polemiche legate alla gestione del personale.
Diversi post apparsi su piattaforme online cinesi, presumibilmente firmati da dipendenti interni BYD, denunciano la presunta imposizione di straordinari non retribuiti, sollevando dubbi sulla trasparenza e sulle condizioni di lavoro all’interno della multinazionale.
Le segnalazioni riportate da Car News China parlano di ordini informali da parte della dirigenza BYD che costringerebbero, soprattutto il personale tecnico e ingegneristico, a restare in sede fino alle 20 ogni giorno, senza alcuna compensazione economica. Un (presunto) lavoratore ha calcolato che ciò equivarrebbe a circa 40 ore mensili di lavoro gratuito. Ma le rimostranze non si fermano qui.
Secondo quanto emerge, le pause pranzo sarebbero fortemente compresse: nonostante l’ora teorica concessa, oltre 30 minuti verrebbero impiegati solo per la fila alla mensa, lasciando meno di 10 minuti per un vero ristoro. Altre critiche a BYD riguardano il congedo di paternità, limitato a soli 7 giorni, pena la perdita di bonus legati alla performance.
La gestione delle presenze da parte degli stabilimenti BYD sembra altrettanto severa. Ogni ritardo, anche di un solo minuto, è sanzionato, e il sistema consente un solo recupero mensile. Alcuni dipendenti lamentano persino un’eccessiva sorveglianza in ufficio, con supervisori incaricati di impedire l’uso dei telefoni personali durante l’orario lavorativo.
Non meno preoccupante è l’ambiguità contrattuale. I documenti di assunzione riporterebbero solo la retribuzione base, senza alcuna menzione esplicita dei premi di risultato o degli incentivi legati agli utili. Diversi commentatori online hanno confermato che senza straordinari, i salari reali scendono ben al di sotto delle aspettative. Alcuni lavoratori parlano di stipendi mensili tra i 278 e i 348 dollari, insufficienti a coprire le spese quotidiane senza ricorrere al lavoro extra.
Al momento, BYD non ha rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale in merito alle accuse, che si aggiungono a un clima già teso per l’azienda, ora stretta tra pressioni mediatiche, opinione pubblica e una crescente attenzione internazionale sulla sostenibilità sociale della produzione industriale.
