Le cinesi BYD e MG puntano sul motore ibrido a benzina: il sogno elettrico europeo sta evaporando

Le cinesi BYD e MG aggirano i dazi UE sulle elettriche con i veicoli ibridi plug-in a benzina.
Le cinesi BYD e MG puntano sul motore ibrido a benzina Le cinesi BYD e MG puntano sul motore ibrido a benzina

Sette sconfitte automotive per l’Unione Europea, così che il sogno elettrico UE sta evaporando (semicitazione da Draghi “Nel 2025 è evaporata l’illusione dell’Ue di contare”).

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  1. Le cinesi BYD e MG (SAIC) puntano forte sul motore a benzina, con le loro notevoli ibride plug-in che hanno un sano e comodo propulsore termico anti ansia da ricarica in un Vecchio Continente messo malissimo con le colonnine veloci. Aggirano i dazi UE anti elettriche Made in China.
  2. Flop BEV e trionfo PHEV col motore a combustione, altro che passaggio alle macchine a batteria.
  3. Per il futuro, se serve, i Gruppi orientali andranno a creare siti in Europa (Ungheria, Turchia, Spagna) per fare le BEV, con condizioni favorevoli.
  4. Sotto il profilo dell’immagine, il Dragone stravince, dominante.
  5. Gli automobilisti restano giustamente affezionati ai motori termici.
  6. Anche i produttori europei sono interessati, poiché i veicoli elettrici di Cupra e Mini sono costruiti in Cina. 
  7. I cinesi creano il proprio giro di clienti PHEV: se, come e quando vorranno, li potranno indirizzare verso le auto elettriche. Settore in cui il Celeste Impero è il sovrano planetario grazie al dominio su batterie e minerali.

Il sogno elettrico europeo sta evaporando

Tutto questo va contro le elettriche a prezzi ragionevoli in UE e danneggia in modo molto pesante chi ama le BEV. Un paradosso europeo senza soluzione. Si ha l’impressione di essere innanzi a un gigantesco ente che fa grandi discorsi teorici senza arrivare al dunque. Resta sempre l’intenzione di imporre l’obbligo di BEV alle flotte nel 2030 in vista del ban termico 2035: altro che libertà di scelta.

Le cinesi BYD e MG puntano forte sul motore a benzina: la potenza dei numeri

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Secondo i numeri Dataforce, BYD e MG – con dazi rispettivamente del 17% e del 35,3% in aggiunta al dazio standard del 10% – sono scatenate col benzina ibrido ricaricabile. Shenzhen ha registrato 20.000 PHEV nell’UE nella prima metà del 2025, con un aumento del 17.000%. Ha iniziato solo nel secondo trimestre del 2024, a partire dalla Seal U DM-i. In precedenza, la gamma europea era completamente elettrica. Sono in arrivo altri PHEV: vedi la Seal 6 station wagon.

MG ha aumentato le targhe PHEV mentre le di BEV sono diminuite del 60%: piacciono l’ibrido plug-in MG HS e gli ibridi full MG ZS e MG 3. SAIC con quella tassa del 35,3% sta alla larga dalle BEV. Ciliegina sulla torta del motore a combustione, versioni con il solo propulsore termico: SAIC è consapevole di ciò che tira in Europa.

Le cinesi BYD e MG puntano sul motore ibrido a benzina

Anche i marchi europei sono colpiti 

La Cupra Tavascan è soggetta a un sovrapprezzo del 20,7% con un dazio totale del 30,7%. BMW colpita per le BEV Mini Aceman e Cooper SE costruite in Cina presso lo Spotlight Automotive, una joint venture con Great Wall Motors: dazi del 30,7%. BMW, insieme ad altri produttori, ha già presentato una causa contro l’UE, sostenendo gravi errori procedurali e di valutazione nel modo in cui sono stati determinati i dazi. Altri marchi colpiti dai dazi UE includono i produttori di solo veicoli elettrici premium NIO, Polestar e Xpeng, nonché Smart, ora gestita da una joint venture Geely-Mercedes. Quindi, ci sono i dazi per proteggere i marchi UE, che però ne sono danneggiati.

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