Leapmotor produrrà quattro auto elettriche in Spagna

Leapmotor, il partner cinese di Stellantis, sfornerà un poker di auto elettriche nella fabbrica spagnola di Saragozza
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Se BYD ha scelto l’Ungheria per i bassi costi energetici (Budapest compra il gas low cost dalla Russia), Leapmotor per le stesse ragioni punta sulla Spagna: la Casa cinese, partner di Stellantis, elegge Saragozza come hub per la produzione delle sue auto elettriche. Calando un poker di BEV entro il 2027. D’altra parte Madrid ha detto no ai dazi UE anti Cina, pertanto Pechino ama investire in quella zona.

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Ecco i quattro modelli Leapmotor prodotti in Spagna entro il 2027

SUV elettrico B10: l’assemblaggio inizierà entro il quarto trimestre del 2026. Per il primo anno è stimato un volume produttivo di 40 mila unità, con la prospettiva di un rapido incremento in funzione dell’andamento della domanda europea. Nel 2027 poi abbiamo B05, A10 e A05 ampliando l’offerta verso i segmenti di accesso e la mobilità urbana. Zero dazi da pagare perché l’UE viene aggirata facendo macchine By China e non In China. La conferma del piano di produzione è arrivata da Ding Yongfei, direttore globale Qualità di Leapmotor, intervenuto in Aragona in occasione della presentazione di Lieder Automotive, la joint venture tra il gruppo cinese Duoli Technology e la basca Fagor Ederlan: realizzerà a Borja un impianto dedicato alla produzione dei telai dei modelli Leapmotor destinati a Figueruelas.

Come si muove Stellantis

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Stellantis sta investendo sulla nuova piattaforma STLA Small, destinata ai modelli compatti del Gruppo e pensata per supportare diverse motorizzazioni, dall’elettrico alle soluzioni ibride. Il piano prevede investimenti per 521 milioni di euro entro il 2027: fanno gola i fondi del Perte spagnolo per i veicoli elettrici e del governo dell’Aragona. Il Gruppo potrebbe rimarchiare almeno uno dei quattro modelli che saranno prodotti da Leapmotor a Saragozza con uno dei brand europei del gruppo: Opel o Fiat.

Il progetto Leapmotor si affianca inoltre a un altro investimento: la gigafactory sviluppata da Stellantis insieme al gruppo cinese CATL. L’impianto, per un valore complessivo di circa 4,1 miliardi di euro, è destinato a creare oltre 3 mila posti di lavoro e fornirà celle e batterie non solo ai modelli elettrici prodotti.

Quindi elettrico Stellantis sì ma in Spagna e coi cinesi. Strategia intelligente. Per quanto riguarda Leapmotor, trattasi di un’intuizione dell’ex CEO Tavares. Filosa ha rivoluzionato tutto, lasciando intatta la strada orientale delle BEV.

auto a benzina

Risiko automotive planetario: che accade

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Difficilmente l’Europa potrà essere distante dalle politiche automotive degli USA: se gli States impongono la libertà di scelta, coi Gruppi auto pronti a investire sul termico, è improbabile che l’UE punti sul tutto elettrico. Le aziende devono investire in un senso o in un altro. La prima retromarcia con grattata è arrivata ieri, ma altre ne seguiranno verso il termico. Si entra nella traiettoria industriale yankee per non scomparire. Ieri c’era Biden col mandato elettrico che andava in coppia col ban termico 2035. Oggi c’è Trump con la libertà di scelta ed ecco l’inversione a U di Bruxelles.

Nell’UE si è passati in un attimo da zero emissioni con 100% di taglio di CO2 al 90% del taglio. È solo il primo passo. Poi si passerà all’80% in futuro, quindi al 70% e infine sempre meno. Perché si va verso i princìpi di massima e totale libertà all’interno di un sistema democratico. Ossia l’Unione Europea e i singoli Stati. In USA, Donald Trump ha deciso di sospendere due programmi per lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica per le auto elettriche: allora 16 Stati il District of Columbia fanno causa al governo federale. È la seconda stangata anti auto elettrica, visto che c’è già stata la cancellazione degli incentivi federali per l’acquisto di veicoli a zero emissioni e la revisione delle normative su emissioni e consumi dell’amministrazione Biden. D’altronde, il tycoon mantiene ciò che promette in campagna elettorale.