La “battaglia” dei 5 miliardi di euro in Germania a causa dell’auto elettrica. Col BEV flop, Mercedes sta attraversando una fase di profonda ristrutturazione e incertezza. C’è un’indiscrezione: il colosso di Stoccarda penserebbe a un piano di risparmi di 5 miliardi di euro nel 2026 anziché nel 2027. Ma la Casa nega con fermezza che serva giocare d’anticipo. La sforbiciata riguarda non l’anno prossimo quindi.
Tempesta elettrica perfetta su Mercedes
Di certo, con la domanda debolissima di elettriche in Europa (15% di quota grazie al doping km zero e bonus), e con i marchi cinesi imbattibili nel Paese del Dragone, c’è una tempesta perfetta su Mercedes. Di qui la presunta notizia principale su un programma di efficienza con riduzione dei costi di 5 miliardi entro la fine del 2027. Nelle ultime ore, l’azienda ha ufficialmente negato le indiscrezioni secondo cui la scadenza del piano sarebbe stata anticipata di un anno (al 2026). Di sicuro, occorre recuperare marginalità in un mercato dove i costi di produzione e la transizione elettrica sono macigni sui bilanci.
Il paradosso teutonico: il governo di Berlino s’è messo nei guai coi voli pindarici sinistroidi dovuti al Green Deal 2019, e adesso cerca di tirarsene fuori. Ma è nelle sabbie mobili, per cui più ci si dimena e più si va a fondo.
Dolori cinesi
Il mercato cinese, storicamente il più redditizio per Mercedes, sta dando segnali di forte sofferenza: la berlina elettrica EQE non ha conquistato i consumatori cinesi, che preferiscono BYD e Xiaomi, percepiti come tecnologicamente più avanzati nel software. Il rallentamento dei sussidi governativi nel Celeste Impero ha frenato la domanda di auto nuove, lasciando i concessionari con stock invenduti.
Terremoto ai vertici
Lo storico capo del design, Gorden Wagener, autore del look delle Mercedes dell’ultimo decennio, lascia l’azienda. La sua estetica “sensual purity” è stata messa in discussione proprio a causa del design dei modelli elettrici (EQ), giudicati da alcuni troppo simili tra loro e poco iconici. L’azienda ha deciso di uscire dallo stabilimento in Messico a seguito della fine della partnership produttiva con Nissan, un segnale di ritirata verso poli produttivi più redditizi. La società sta ricalibrando la propria strategia dopo l’allentamento del divieto UE sui motori a combustione per il 2035.

Mercedes a biofuel ed e-fuel: quale futuro
Siccome la Commissione UE propone un target non più di -100% di CO2 nel 2035 rispetto al 2021 sulla media del venduto, ma del -90%, quel 10% va recuperato con acciaio “verde” (7%) più biofuel ed e-fuel (3%). Da capire se, come e quando Mercedes posso accelerare in quella direzione: auto a biocarburanti ed elettrocarburanti. La verità è che i tedeschi tutti sono sotto choc: prima tutto elettrico, poi gli investimenti nelle BEV, quindi la proposta di un 10% termico. Come può un’industria gigantesca essere forte in due campi, come elettrico e biocarburanti (o elettrocarburanti)? Non è immaginabile un gigante che investa una quantità mostruosa di denaro in due settori. Neppure i cinesi, ricchi fino all’impossibile, lo fanno, concentrandosi su BEV e PHEV.
