Motori benzina e diesel possono sopravvivere alla tagliola europea, la chiave potrebbe essere l’HVO100

Purtroppo, il destino del carburante HVO100 e dei motori tradizionali sarà deciso più dai legislatori che dagli ingegneri.
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Nonostante la corsa all’elettrificazione stia definendo la roadmap a lungo termine di BMW, il marchio bavarese non ha ancora archiviato del tutto i motori a combustione interna. Ma non lo ha fatto neanche il governo tedesco che sta continuando a chiedere tolleranza (se non un cambio di rotta quantomento parziale a Bruxelles).

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Intervistando Bernd Körber, responsabile della gestione prodotti BMW, è emerso come l’azienda sia invece pronta tecnicamente a utilizzare carburanti alternativi come l’HVO100 e i carburanti sintetici, anche se il futuro dei motori diesel e benzina dipenderà soprattutto dalle regolamentazioni europee. Insomma, le proposte ci sono, il paraocchi elettrico pure.

HVO100 carburante
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Körber ha spiegato che l’HVO100, olio vegetale idrotrattato ricavato da grassi e oli vegetali di scarto, rappresenta una soluzione concreta per ridurre le emissioni di CO2 fino al 90% nel ciclo di vita del carburante. BMW può già adattare i suoi motori modulari da 3 a 6 cilindri per funzionare con HVO100, senza richiedere modifiche meccaniche. La compatibilità copre un’ampia gamma di modelli, dalla Serie 1 114d alla Serie 8 840d xDrive, fino agli SUV X5, X6 e X7. Il piano prevede già che tutte le nuove auto diesel prodotte in Germania dal 2025 debbano uscire dalla fabbrica già pronte per HVO100, dimostrando di poter compiere un passo significativo verso una mobilità più sostenibile.

Tuttavia, Körber sottolinea che il vero nodo è regolamentare. L’HVO100 deve essere riconosciuto nel calcolo dei consumi di carburante e delle emissioni di CO2 della flotta. Senza questo riconoscimento, l’investimento rischia di diventare solo un’operazione di greenwashing a livello di numeri, più che un vantaggio concreto. In pratica, BMW è pronta a correre, ma aspetta il semaforo verde della politica europea.

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I carburanti sintetici, noti anche come e-fuel, restano invece all’orizzonte. Ottenuti da energia rinnovabile, CO2 catturata e idrogeno, rappresentano una possibilità per i motori a combustione, ma il loro sviluppo è costoso e vincolato a incentivi normativi chiari. Senza di essi, rischiano di rimanere un lusso tecnico più che una soluzione diffusa.

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BMW, quindi, è tecnicamente preparata e aperta a un futuro multi-carburante, ma il destino dell’HVO100 e dei motori tradizionali sarà deciso più dai legislatori che dagli ingegneri. Se l’Europa li includerà negli obiettivi di CO₂, i motori a combustione potrebbero certamente guadagnare almeno qualche anno in più di vita.