No alle E-Car elettriche europee: quattro rischi per i consumatori

Appena le E-Car elettriche europee saranno realtà, esisteranno quattro rischi per i consumatori.
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L’auto elettrica normale – uscita con le ossa rotte dal discorso di Draghi – non ha presente (15% di quota drogata dalle km zero) né futuro, coi consumatori che combattono l’inflazione: allora l’Unione Europea pensa alla E-Car elettrica come prodotto UE, una micro kei car in stile giapponese ma, forse, del tutto a corrente e non a benzina. Che sia accessibile, parolaccia significante a prezzo accettabile. Non potrà mai essere low-cost, in quanto le macchine con listini decenti sono state uccise dal Green Deal 2019 e dalle normative assurde UE. Tuttavia, state in guardia.

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E-Car elettriche europee, quattro rischi: si scherza col fuoco

  1. Se l’E-Car costa meno, allora ha una batteria europea di qualità inferiore rispetto alla batteria cinese di CATL o BYD o altri orientali. È il caso di dire che si scherza col fuoco. L’accumulatore del Dragone resiste alle perforazioni e ai sinistri, va in fiamme con difficoltà, è resiliente a temperature elevatissime e bassissime. Meno probabilità di fuga termica (thermal runaway), una reazione a catena incontrollata che porta all’incendio.
  2. L’E-Car elettrica europea a costo contenuto con batteria UE non avrà la BYD Blade Battery: accumulatore LFP Litio-Ferro-Fosfato con una struttura a lama che integra le celle nel pacco, migliorando densità energetica e sicurezza strutturale. Questa batteria superato il severissimo nail penetration test (test di penetrazione con chiodo), considerato il benchmark del settore. Se un chiodo perfora la batteria simulando un cortocircuito interno, la Blade Battery non emette fumo e fiamme, e la sua temperatura superficiale resta tra i 30°C e i 60°C, dimostrando una resistenza eccezionale alla fuga termica. Sono test scientifici.
  3. La stessa E-Car elettrica europea a costo contenuto con batteria UE non avrà gli accumulatori CATL con lo standard No Fire, No Explosion: CATL, leader planetario, ha annunciato di essere la prima azienda a soddisfare il nuovo e severissimo standard di sicurezza cinese GB 38031-2025, in vigore a luglio 2026. Si va oltre l’avvertimento di un pericolo imminente: richiede che le batterie non prendano fuoco o esplodano, e che il fumo generato non sia tossico per gli occupanti del veicolo. Per superare questa certificazione, le batterie sono sottoposte a test estremi come i 300 cicli di ricarica rapida: Seguiti da un test di cortocircuito, che non deve causare incendi o esplosioni.
  4. Una batteria cinese ha una straordinaria resistenza strutturale in caso di urto.dura nel tempo, resiste a innumerevoli cicli di ricarica, ha sempre uno stato percentuale elevatissimo, è grado di ricaricare dal 10% all’80% in 15 minuti anche a temperature di -20°C, garantisce che le celle possano generare energia in modo stabile per oltre un’ora in caso di sbalzi termici improvvisi, circoscrivendo il problema a una singola cella o modulo.
batteria catl

L’auto elettrica è una cosa seria: cerchiamo di non trasformarla in barzelletta pericolosa

L’auto elettrica è una cosa seria e, in condizioni adeguate come in Cina (tantissime colonnine veloci ovunque, elettricità a prezzo giusto, guerra dei listini fra le Case, ecobonus strutturali enormi), funziona. Siccome in UE la BEV è un colossale flop che porta a miseria, e disperazione, chiusura delle fabbriche e disoccupazione, instabilità sociale e perdita di consenso elettorale della sinistra verde in Francia e Germania con un addio al potere delle lobby green affamate, allora si trasforma un prodotto a elevatissimo contenuto tecnologico in una barzelletta. Pericolosissima per i consumatori. Basta fare danni per favore. L’elettrico deve vincere come lo smartphone, senza che la gerontoburocrazia UE imponga norme assurde per fare perdere il grande vincente: il motore a benzina e diesel che gli europei adorano.