È il momento di farsi ammaliare dall’immaginazione. Ecco che stiamo percorrendo le scale per scendere nel parcheggio sotterraneo di un grigio centro direzionale tedesco, convinti di trovare la solita sfilata di berline d’ordinanza. Di colpo, però, la sorpresa più bella, specie se si è appassionati di auto italiane, di simboli della storia dell’automobilismo tricolore. Quello ritrovato in questo luogo polveroso è niente di meno che il paradiso perduto del motorismo italiano. Eccole, dunque, due leggende viventi, una Lancia Delta Integrale HF e una Lancia Thema 8.32.
Le due Lancia, indimenticabili, bellissime, persino commoventi, sono state scoperte per caso, nascoste chissà da quanto nell’ombra, trasformate in involontarie sculture di polvere e terra. Negli anni Ottanta e Novanta, queste Lancia non erano semplici mezzi di trasporto, ma lo Zenit della sportività e del lusso.
La Delta Integrale HF è diventata un oggetto di culto grazie a una bacheca piena di trofei nei rally, mentre la Thema 8.32, nota ai più come la “Lancia-Ferrari”, ospitava sotto il cofano un esclusivo motore V8 di Maranello, rendendola una delle quattro porte più folli e affascinanti mai prodotte.
Oggi, però, a vedere le condizioni di queste meraviglie, il lusso ha lasciato il posto a uno strato di sporcizia così spesso che si potrebbe scriverci sopra “lavami” come si faceva da ragazzini sulle auto, per così dire, poco rispettate. L’aspetto è desolante. Foglie secche accumulate intorno agli pneumatici e una carrozzeria che urla pietà. Testimoni che hanno trovato e fotografato le Lancia confermano che i due bolidi occupano gli stessi stalli da diversi anni, immobili mentre il mondo fuori continua a sognarli alle aste, talvolta con prezzi al limite dell’assurdo.
Ulteriore sorpresa arriva dai documenti. Contro ogni logica, la Lancia Delta Integrale HF risulta avere una revisione valida almeno fino a marzo del prossimo anno. Al contrario, la “scadenza tecnica” della Thema 8.32 risale al 2023, dettaglio che rende ancora più fitto il mistero. Chi si è preso la briga di far revisionare una Regina dei Rally per poi abbandonarla a nutrire i ragni di un garage sotterraneo?
Nonostante necessitino di una manutenzione molto “seria”, gli interni sembrano conservati. I rivestimenti mostrano evidentemente i segni del tempo, ma le condizioni generali suggeriscono che un restauro rispettoso potrebbe restituire l’autenticità originaria a queste icone.
Sul web, la comunità dei collezionisti si è scatenata in ipotesi di ogni tipo: c’è chi ipotizza il decesso del proprietario e chi immagina un possessore ormai impossibilitato a prendersi cura del proprio tesoro Lancia. Vedere simboli come questi coperti di polvere, in ogni caso, fa davvero male.
