Transport & Environment sferra un attacco diretto e deciso al cancelliere tedesco Friedrich Merz. Perché? “Spingerà per le auto ibride plug-in PHEV ed EREV ad autonomia estesa che possono emettere quanto i SUV”, l’accusa. Sono macchine con un bel motore a benzina e una batteria ricaricabile. Ecco i due schieramenti. Lucien Mathieu, direttore auto di T&E, ha dichiarato: “La neutralità tecnologica non deve essere usata come un cavallo di Troia per continuare a vendere propulsori inquinanti”.
- Il leader tedesco non vuole il ban termico 2035: punta ad ammettere PHEV Plug-in Hybrid Electric Vehicle ed EREV Extended-Range Electric Vehicle.
- Mentre l’associazione ambientalista spinge solo per l’elettrico con l’eliminazione totale di diesel, benzina, ibrido. Esistono solo loro, le BEV, Battery Electric Vehicle, elettriche al 100%.
Disperazione auto elettrica: si cerca la salvezza
Il numero uno della Germania ha annunciato la convocazione di un vertice dedicato al settore automobilistico, che si terrà il 9 ottobre a Berlino: obiettivo, arginare la disoccupazione dilagante da auto elettrica, con drammi sociali e instabilità. Si teme l’ascesa ulteriore della destra. Di qui il cambiamento rivoluzionario: no al Green Deal auto elettrica 2019 voluto proprio da quella fazione politica in terra teutonica, e sì agli ibridi EREV. Al summit parteciperanno ministri federali, i capi di governo dei Länder più coinvolti, i principali produttori e fornitori, oltre ai rappresentanti dei lavoratori. È che Volkswagen, Mercedes-Benz, BMW, Porsche e Audi hanno registrato un calo dei profitti negli ultimi mesi, Bosch ha annunciato la soppressione di ulteriori 13.000 posti di lavoro, l’indotto crolla paurosamente, il costo dell’energia è spaventoso non comprando più il gas low cost russo. Si cerca la salvezza con ibride PHEV ed EREV dopo il 2035.

Il problema delle auto ibride secondo T&E
Merz desidera siano venduti dopo il 2035 le EREV: queste – dice T&E – possono emettere tanta anidride carbonica quanto i SUV a benzina quando non sono caricati. Lo stabilirebbe un’analisi della stessa lobby verde. A differenza dei veicoli ibridi plug-in (PHEV), che alternano tra una batteria e un motore per alimentare le ruote, le EREV utilizzano solo una batteria per alimentare le ruote mentre un motore o una spina ricaricano la batteria. Quando la batteria è scarica, una EREV consuma in media 6,7 litri di benzina ogni 100 km, in modalità motore, secondo gli ultimi dati provenienti dalla Cina, numero uno in questa tecnologia. Questo è simile a un ibrido plug-in (7 litri/100 km in modalità motore) e peggiore di alcuni SUV a benzina come il popolare Volkswagen Tiguan (6 litri/100 km).
Poche ricariche
I veicoli ad autonomia estesa hanno un’autonomia elettrica media di 184 km, dopodiché funzionano a motore. Poiché di solito hanno serbatoi di carburante capienti che consentono 900 km di viaggio in modalità motore, gli automobilisti non sono incentivati a ricaricare frequentemente e a guidare a batteria. I dati sono tratti dai valori ufficiali cinesi di consumo di carburante per 23 modelli EREV – il loro consumo nel mondo reale è probabilmente superiore.
La Cina domina
Le ibride plug-in ad autonomia estesa sono in vendita in Cina da diversi anni, ma solo due modelli – la Mazda MX-30 e la C10 REEV di Leapmotor – sono in vendita in Europa. Sebbene BMW stia valutando di offrire una versione EREV del suo SUV iX5, la tecnologia è dominata dai produttori cinesi. Sebbene le auto non siano ufficialmente all’ordine del giorno per il vertice informale a Copenaghen, il Cancelliere Merz chiederà anche ai leader di consentire la vendita di ibridi plug-in (PHEV) dopo il 2035. Questo nonostante le emissioni di CO2 delle auto PHEV siano quasi cinque volte, in media, superiori a quanto suggeriscono i test ufficiali. Con i produttori cinesi che stanno già conquistando una quota record del mercato ibrido europeo, T&E sostiene che i PHEV siano una tecnologia senza futuro per le Case automobilistiche europee.