Porsche crolla ancora nei primi nove mesi 2025: di quanto e perché 

Vendite Porsche in calo del 6% nei primi nove mesi 2025: pesa il flop elettrico UE e la frenata in Cina (-26%).
Porsche Porsche

Emorragia Porsche continua: vendite in calo del 6% nei primi nove mesi 2025 a livello planetario con 212.509 consegne. In UE l’elettrico è un flop e nessuno vuole le supercar BEV, tanto che Ferrari punta sull’elettrica crossover e non supercar né hypercar. Mentre in Cina comandano i marchi locali. “Le condizioni di mercato restano impegnative e la competizione nel segmento lusso in Cina si è ulteriormente intensificata”, ha dichiarato Matthias Becker, membro del consiglio di amministrazione con delega a vendite e marketing. Nord America a +5%, ma non basta. 

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Nei nove mesi, a fronte di una discreta performance del SUV Macan con 64.783 unità (+18%), oltre la metà delle quali (36.250) in versione elettrica, abbiamo una Cayenne in picchiata del 22% a 60.656 unità, in attesa del debutto del modello elettrico previsto per il quarto trimestre. La Taycan era e rimane una delusione totale: la prima full electric di Porsche registra un calo del 10% con 12.641 esemplari consegnati.

Porsche crolla ancora: quale futuro per la Casa di Stoccarda

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Incerto il futuro del costruttore di  Stoccarda, controllato del Gruppo Volkswagen. Le BEV costituiscono il 23,1% del totale delle targhe Porsche, mentre i plug-in hybrid PHEV il 12,1%. La soluzione potrebbe arrivare in queste ore da Bruxelles: no ban termico 2035 e apertura alle PHEV ibride. Rinnegare il Green Deal auto elettrica 2019 per proteggere l’industria domestica.

La PHEV è la soluzione di transizione ideale per il lusso: offre la guida in full-electric per l’uso quotidiano in città (soddisfacendo le norme sulle emissioni) e garantisce l’autonomia e la performance emozionale del motore termico per i lunghi viaggi o la guida sportiva. Questa flessibilità minimizzerebbe il rischio d’acquisto per il consumatore.

porsche macan

Cina devastante

I cinesi NIO e Xpeng hanno ridefinito la percezione del premium e dell’innovazione. Per il consumatore cinese moderno, il lusso è integrazione digitale avanzata, connettività 5G e sistemi di assistenza alla guida (ADAS) all’avanguardia. Porsche appare arretrata rispetto a competitor più agili e con cicli di aggiornamento software rapidissimi: è pure l’immagine che conta, non solo la realtà. Tutta l’emozione delle tedesche erano nella voce del motore, nella reattività del cambio, nel feedback meccanico. 

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La Taycan, tecnologicamente eccellente, sacrifica questa dimensione sonora ed esperienziale: una supercar elettrica che non scalda i cuori. Porsche ha scommesso troppo presto e troppo aggressivamente sulla full-electric, disallineandosi dalle intenzioni di acquisto del suo target storico. 

D’altronde, sono numerosissimi i marchi che – dopo la dichiarazione di avanzamento in territorio BEV – hanno messo la marcia indietro. Stoccarda sembra più in un produttore di Electric Luxury SUV piuttosto che di Sports Cars: di qui il motivo per cui la Macan vende.

L’unico vero appunto alle aziende

Nel 2019, col Green Deal auto elettriche voluto dalle lobby verdi di Francia e Germania, le Case non hanno fatto sentire il proprio peso: la capacità dei manager di prevedere il futuro poteva essere impiegata in quell’occasione. Le esortazioni attuali da parte di vari Gruppi auto verso la politica sono morbide e inefficaci. Si resta in un insidioso limbo fra tutto elettrico senza le condizioni (colonnine e costo della corrente basso) e auspicio di puntare sulle PHEV.