Case auto Unrae e concessionarie Federauto all’attacco anche per difendere voi consumatori sugli incentivi vetture elettriche 2025: esiste il guaio Eco-score (punteggio ambientale della macchina) che può rivelarsi davvero un disastro per voi automobilisti. Infatti il decreto degli ecobonus dice che – magari, forse – il governo può piazzare proprio la “pagella ecologica” della vettura nelle agevolazioni. Così si comprano solo i mezzi con un voto alto.
Incentivi auto elettriche con Eco-score: la BEV te la impongono in un elenco ristretto
Secondo le due associazioni, il guaio è che l’Eco-score considera esclusivamente la fase di produzione e trasporto dei veicoli, senza includere l’intero ciclo di vita: dentro la lista delle BEV acquistabili, solo pochissime macchine. Tantissime escluse. Sei indotto a comprare quello che il ministero dell’Ambiente ha selezionato per te sulla scorta di criteri assurdi. Si tagliano fuori parecchie Case automobilistiche solo perché non hanno BEV con buon Eco-score. Un danno per voi consumatori, per le concessionarie, ma anche per officine, fornitori e componentisti, con i inevitabili effetti sull’occupazione.
Ecobonus: una tragedia greca
A nostro giudizio, si va avanti da maggio 2025 con questa storia degli incentivi. Che non arrivano mai. Ormai, la vicenda degli ecobonus è una tragedia greca nelle mani della burocrazia italiana, dentro un insieme di norme assurde e anomale. Prima l’ISEE bassissimo, poi il tetto di listino alle BEV, quindi la residenza che elimina metà Comuni, infine l’Eco-score.
Che belli gli incentivi facili delle macchine termiche
C’era una volta una potenza economica che piazzava un incentivo facilissimo su benzina, diesel, gas. Davi dentro il rottame e uscivi felice dalla concessionaria, a beneficio del PIL. Lo Stato incassava IVA in un circolo virtuoso. Oggi i governi europei non sono pronti all’auto elettrica: pur di far fuori la Cina, inseriscono parametri assurdi. Peraltro, in un pianeta interconnesso, eliminare la superpotenza orientale dalle BEV e dai bonus è impossibile, in quanto Pechino ha in mano la filiera delle batterie. L’idea dell’Eco-score proviene fra l’altro dalla Francia, super indebitata e in piena crisi sociale: sarebbe il caso di stare alla larga da certe manie ultra verdi. Già i dazi UE anti macchine cinesi hanno causato abbastanza guai a tutto il settore, consumatori inclusi, i quali comprano le vetture orientali con extra tasse enormi che fanno schizzare in alto i listini.

Libertà e piacere, che parole sublimi da associare all’auto
Alla fine, Bruxelles non sa cosa vuole: prima solo le BEV con le lobby green che ridono, poi no alle elettriche cinesi, quindi l’Eco-score francese anti Pechino. Un caos bestiale che rende la vita dell’automobilista un inferno. L’esperienza di acquisto dev’essere piacevole, non un calvario verde.
L’unica soluzione è eliminare immediatamente il Green Deal auto elettrica 2019 col ban termico 2035 restituendo la libertà di scelta e il piacere di comprare.