Comune di Milano pirotecnico in fatto di sosta a pagamento stalli blu. A settembre 2024, via ai parcheggi intorno alle stazioni di metropolitana M4 Forlanini/Mecenate e Giambellino/San Cristoforo. Si deve versare l’obolo al parchimetro. Perché? Per tutelare i residenti vicino alle nuove fermate della metropolitana M4 da Forlanini fino a Mecenate e dal quartiere Giambellino fino al capolinea di San Cristoforo, dice Palazzo Marino. Sarà gratis solo per i veicoli dei residenti muniti di contrassegno. Quindi, Milano dice di usare i mezzi pubblici il più possibile. Poi uno vuole guidare l’auto fino alla stazione di metropolitana M4 e usare la famigerata metro, e che succede? Deve pagare lo stallo blu. Che modo di incentivare l’uso dei mezzi pubblici è questo? Se si vuole spingere per la metro, occorre sosta bianca gratis vicino alla metro.
Sosta a pagamento stalli blu Milano: mistero
Comprensibile la sosta a pagamento stalli blu in pieno centro. Invece incomprensibile la randellata economica di strisce blu intorno alle stazioni di metropolitana M4 Forlanini/Mecenate e Giambellino/San Cristoforo. Il pagamento sarà attivo nei giorni feriali in orario diurno o, per esigenze particolari, fino alle 24. Capito? Si arriva anche a pagare h 24 e 7 giorni su 7 e 365 l’anno in certi casi. Assurdo. Oltretutto è difficilissimo trovare strisce bianche gratis. Eppure il Codice della strada dice ci vuole un numero adeguato di spazi gratuiti di sosta.
Strano ragionamento
Il Comune si giustitica: le maggiori criticità connesse al traffico in ingresso a Milano si registrano nelle zone con disponibilità di sosta libera e tra queste, in particolare, in quelle prossime alle fermate della metropolitana. Morale della favola: l’estensione della sosta regolamentata costituisce uno strumento efficace. Che media tra le esigenze dei residenti e quelle del traffico. Con un effetto deterrente rispetto alla “sosta prolungata e inoperosa”, dice il Comune. Ma se io sosto e vado a lavorare, che sosta e prolungata e inoperosa è? Opero, lavoro, produco. Non sono inoperoso. È proprio l’inverso.
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