A volte tornano, se la nostalgia è forte: idea Stellantis che rilancia SRT negli Stati Uniti, per un’intelligente restaurazione con Tim Kuniskis. Il marchio Street and Racing Technology, dedicato al mercato americano, per offrire versioni ad alte prestazioni di modelli dei brand Chrysler, Dodge, Jeep e RAM, è una mossa strategica azzeccata nel settore automobilistico, con implicazioni sia industriali sia finanziarie. Si risponde alla chiara domanda dei clienti yankee per veicoli potenti, spesso equipaggiati con motori come l’Hemi V8.
A tutto Tim Kuniskis
L’attuale responsabile del brand RAM, Tim Kuniskis, guiderà le attività di SRT. Il top manager aveva lasciato il Gruppo appena 5 mesi fa, quando era a capo di Dodge. La sua direzione mira a creare sinergie integrando gli ingegneri nell’organizzazione globale di Stellantis per spingere i limiti delle prestazioni. Chissà, magari anche per modelli completamente elettrici, allineandosi così alla più ampia strategia di elettrificazione definita nel piano Dare Forward 2030.

Doppio ritorno al futuro
Il rilancio di SRT include un rinnovato impegno nelle competizioni. RAM tornerà a gareggiare nella Nascar Truck Series nel 2026, dopo un’assenza di 13 anni. Per rafforzare il legame con gli appassionati di corse e ad espandere la base di fan del motorsport, con l’obiettivo di trasformare i 20 milioni di fan della Nascar in 80-100 milioni.
Locomotiva USA
D’altra parte, per gli USA passa una ripresa nel corso del 2025 del Gruppo Stellantis: con SRT si può generare un valore di marketing e branding significativo. Gli States come locomotiva, con a capo Jeep, per trascinare i vagoni come il ramo europeo. Oltre l’Atlantico la proprietà ha invertito la rotta. Sarà una bella battaglia contro Ford Performance (con le sue linee SVT e Shelby) e le divisioni di General Motors (Cadillac V-series o alle Chevrolet Corvette e Camaro ad alte prestazioni). Una sfida a colpi di muscle car, pick-up e SUV, fra potenza pura, estetica aggressiva e il suono del divino propulsore termico.
L’UE è spesso soggetta a regolamentazioni più stringenti sulle emissioni e a una maggiore pressione sui prezzi, mentre il mercato USA offre un ambiente più favorevole ai veicoli ad alto margine: il profumo del profitto.