Stellantis, Filosa straccia accordi per le batterie e demolisce i sogni di Tavares

Importanti rescissioni che rappresentano una manovra coordinata e necessaria per Stellantis in difesa dei propri margini.

In una settimana, Stellantis ha compiuto una manovra complessiva e chirurgica, stracciando tre accordi di fornitura con partner chiave nel settore dei materiali per batterie. Parliamo di aziende lasciate in “stand by” come Novonix, Alliance Nickel e Westwater Resources.

Advertisement

La mossa coordinata è la conferma più lampante di come il nuovo CEO, Antonio Filosa, stia riscrivendo profondamente la strategia sull’elettrico, ridimensionando di fatto le ambizioni del piano Dare Forward 2030 varato dall’ex amministratore delegato Carlos Tavares, che prevedeva l’utopica cifra di oltre 5 milioni di veicoli elettrici all’anno entro fine decennio.

stellantis Dare Forward 2030
Advertisement

La raffica di tagli è iniziata il 4 novembre con l’australiana Novonix, con la scusa ufficiale dell’incompatibilità sulle specifiche tecniche della grafite sintetica. Tuttavia, la dimensione della fornitura, potenzialmente fino a 115.000 tonnellate, ma la motivazione tecnica ha sullo sfondo un quadro più ampio. Il titolo Novonix è crollato del 15%, lasciando il suo impianto americano senza il cliente principale, nonostante il maxi-prestito condizionale del governo statunitense.

Stellantis ha rescisso anche l’accordo con Westwater Resources per la fornitura di grafite e con Alliance Nickel per 170 mila tonnellate di nichel solfato e 12.000 tonnellate di cobalto solfato. Quest’ultimo, che copriva il 40% della capacità del progetto NiWest in Australia, è stato interrotto per il mancato rispetto di step importanti di sviluppo, rallentato dal crollo dei prezzi del nichel.

alliance nickel australia

Le tre rescissioni non sono certo una coincidenza, ma una manovra coordinata e necessaria per un Gruppo che deve difendere i suoi margini. Le ragioni sono convergenti: il rallentamento della domanda globale di elettriche (con Europa e America molto più deboli delle previsioni) e la caduta dei prezzi di nichel e grafite, che rendono meno convenienti gli impegni firmati durante la “corsa all’elettrico” del triennio 2020-2023 sotto Tavares.

Advertisement

Filosa starebbe così riportando la curva di crescita dell’elettrico su livelli più realistici, proteggendo la redditività dal rischio di trovarsi con materie prime in eccesso e fabbriche sottoutilizzate. Il nuovo piano industriale, atteso entro metà 2026, fisserà certamente target meno aggressivi sull’elettrico, riducendo conseguentemente il fabbisogno di materiali.