Il Gruppo Stellantis prosegue la sua rivoluzione pro auto termica: rescinde l’accordo di fornitura con Alliance Nickel. Una società australiana di sviluppo di nichel e minerali critici, quotata all’Australian Securities Exchange (ASX). Da questa azienda, il Gruppo euroamericano non riceverà più materiali (nickel e cobalto) per le batterie perché le BEV nel mondo restano un fallimento. Questo fa crollare il prezzo del nickel. Al momento della firma, nel 2023, si pensava in un boom elettrico di vendite globali per tutti i marchi, ma per adesso è un flop (Cina a parte). Mutando le condizioni automotive, vanno cambiate le clausole economiche. In futuro, Alliance Nickel punterà a rinegoziare i termini del contratto per il progetto NiWest, rallentato dal crollo del nickel.
Dopo due anni e mezzo
La società australiana ha comunicato tutto oggi alla Borsa della sua nazione (Asx), con effetto dal 3 dicembre 2025. L’accordo di fornitura di nickel (e cobalto) era stato firmato a maggio 2023, in piena epoca dell’ex CEO Carlos Tavares, il quale credeva molto nell’elettrico. All’epoca, le due aziende avevano firmato un accordo per la fornitura di 170.000 tonnellate di solfato di nichel e 12.000 tonnellate di solfato di cobalto per un periodo iniziale di cinque anni. L’accordo del 2023 aveva anche portato il gruppo italo-francese ad acquisire una partecipazione dell’11,5% nella società australiana. Si tenga presente che l’attività principale di Alliance Nickel è incentrata sullo sviluppo del NiWest Nickel-Cobalt Project nell’Australia occidentale: mira alla produzione di solfato di nichel e cobalto per le batterie BEV.
Coi piedi per terra
I nuovi termini di fornitura saranno più allineati al nuovo calendario di sviluppo del progetto e alle condizioni di mercato. Siccome queste ultime sono pessime, è da ipotizzare che il nuovo patto – se e quando arriverà – sia molto più favorevole a Stellantis. Il CEO Paul Kopejtka ha spiegato che la società australiana comprende le ragioni della decisione di Stellantis. Reputa che questa sia un’occasione per rinegoziare un accordo più realistico. Resta fiducioso sulle prospettive a lungo termine per nickel e cobalto.
Ricordate il piano Dare Forward 2030 con l’obiettivo di una produzione di oltre 5 milioni di veicoli elettrici annui entro fine decennio? Entro metà 2026, si attende il nuovo piano industriale di Filosa, di certo improntato a pragmatismo e concretezza, a favore della piena occupazione.

E due
Questo è stato il secondo accordo di fornitura con una società australiana che Stellantis ha annullato. In precedenza, questa settimana, si era ritirata da un accordo di fornitura con il fornitore australiano di materiali per batterie Novonix. Motivo: l’impossibilità di accordarsi sulle specifiche del prodotto. Non si tratta di un abbandono totale dell’elettrico, ma di una revisione strategica dettata dalla realtà del mercato. Cercasi una maggiore flessibilità e un approccio multi-energia che valorizzi l’auto termica e ibrida. Per ridurre l’esposizione finanziaria in un mercato BEV incerto, mitigando i rischi di una transizione troppo rapida e costosa. Il tutto mentre si attendono a dicembre le decisioni di Bruxelles sul ban termico 2035, con i gruppi di potere verdi in fortissimo pressing.
