Stellantis, la cassa integrazione si prolunga per 600 dipendenti di Atessa

Ippolito Visconti Autore News Auto
Ulteriori due settimane di cassa integrazione alla Stellantis Europa Atessa: per 600 persone al massimo. Ossia 570 operai e 30 impiegati.
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Ulteriori due settimane di cassa integrazione alla Stellantis Europa Atessa: per 600 persone al massimo. Ossia 570 operai e 30 impiegati. L’annuncio a conclusione di una riunione tra la direzione aziendale e il comitato esecutivo sindacale. La cassa integrazione parziale interesserà il periodo dal 24 giugno al 7 luglio 2024. Perché? Perché c’è un’altra flessione di veicoli su base cabinati e passi corti destinati ai camper.

In Abruzzo il più grande impianto europeo di veicoli commerciali leggeri

Parliamo del sito abruzzese nel Comune di 10 mila abitanti della provincia di Chieti: Atessa risente della crisi. Si vendono pochi mezzi, volumi produttivi in calo. Per i sindacati servirebbe una risposta decisa e collaborativa da parte di Stellantis, del governo Meloni e della Regione Abruzzo. Si va a caccia di soluzioni sostenibili per proteggere i posti di lavoro e promuovere la ripresa industriale. Per continuare la gloriosa storia di Atessa, iniziata più di 40 anni fa tra Fiat e PSA Peugeot Citroën: 7,3 milioni di furgoni prodotti. Si punta sulla nuova generazione di furgoni Fiat Professional Ducato, Peugeot Boxer, Citroën Jumper, Opel/Vauxhall Movano, Toyota Proace Max. 

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Tavares crede in Atessa

Il ceo di Stellantis Tavares ha ribadito la centralità nel gruppo per quanto riguarda la produzione di veicoli commerciali ad Atessa: “Oltre allo sviluppo e alla crescita delle produzioni full electric, verrà sviluppata la nuova generazione dei large van”, fa sapere il sindacalista Uliano. “Una buona notizia per i lavoratori dello stabilimento di Atessa e per l’intero Abruzzo – dichiara l’assessore regionale alle attività produttive e al lavoro Tiziana Magnacca -. Novità che sono il segno evidente di come Stellantis continui a puntare sullo stabilimento della Val di Sangro e sui lavoratori che dal 1981 producono il Ducato. Rassicurazioni rispetto a un territorio attrattivo e su cui scommettere sempre e comunque per le eccellenze che ne caratterizzano l’intero comparto dell’automotive”.

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