La Cina automotive è sfrontata e ardita: Great Wall Motor (GWM) introdurrà la sua prima supercar PHEV a benzina ibrida plug-in alla fine del 2026, secondo quanto dichiarato dal presidente dell’azienda, Wei Jianjun. Sfida la Ferrari SF90 costando la metà. Il progetto è già in fase di sviluppo da quattro o cinque anni. Il programma è sviluppato sotto il neonato Gruppo Commerciale Veicoli Ultra Lusso, svela il sito cinese Auto-home.
Supercar GWM sfida la Ferrari SF90 costando la metà: ecco come
- L’iniziativa è stata supportata da un reclutamento internazionale per rafforzare le capacità di progettazione e ingegneria. È in ballo la revisione del marchio per il nome Zixin Auto, che farà capo al Great Wall Motor Co., Ltd. Con elementi di design che mescolano influenze globali e riferimenti culturali cinesi.
- Motore V8 biturbo da 4.0T di sviluppo proprio, abbinato a un motore elettrico in una configurazione ibrida plug-in.
- Potenza combinata di 1.000 cavalli, un tempo di accelerazione da 0 a 100 km/h inferiore a 3 secondi e una velocità massima superiore a 350 km/h.
- A 2 milioni di yuan (241 mila euro), circa la metà del costo della Ferrari SF90 in Cina.

Rivoluzione cinese
Oggi, GWM è nota per SUV e pickup. Domani, l’ingresso nella categoria delle supercar segna un cambiamento significativo nella direzione del marchio. Seguendo l’esempio della Yangwang U9 di BYD e della SU7 Ultra di Xiaomi. Sfida anche Porsche 918 Spyder e la Koenigsegg Regera, nonché gli ibridi V8 annunciati da Aston Martin e Lamborghini.
Può davvero competere con Ferrari?
Ferrari era, è e sarà per sempre inimitabile. Nessun nuovo arrivato, per quanto tecnologicamente avanzato, potrà replicare nel breve termine. Maranello non vende solo automobili: è icona planetaria, status symbol inarrivabile, fascino inavvicinabile. Tuttavia, l’Europa ha il dovere di non ripetere il gravissimo errore commesso con le auto di massa. Fino a poco tempo fa, l’Occidente sottovalutava la forza del Dragone, considerandolo solo un produttore di mezzi di scarsa qualità. Oggi, la Cina ha sfondato su tutta la linea, dominando la produzione di batterie e il mercato dei veicoli elettrici di volume. Questa lezione amara non deve essere dimenticata nel segmento del lusso e delle alte prestazioni. L’attacco è triplice.
- Yangwang. Il brand di lusso di BYD è in prima linea nella sfida puramente elettrica. La U9 è un’hypercar elettrica da oltre 1.000 CV, ribattezzata da alcuni come la Ferrari cinese: 0-100 km/h in meno di 3 secondi.
- L’ingresso di Xiaomi nel settore automobilistico con la SU7 Ultra ha scosso il mercato. C’è un approccio da startup iunito alla velocità di sviluppo e una profonda conoscenza dell’integrazione software e connettività.
- GWM (Great Wall Motors).
Il vero momento di crisi per i marchi europei potrebbe arrivare quando il mercato delle supercar dovesse passare irreversibilmente dalle PHEV alle BEV per ordine di Bruxelles. In uno scenario puramente elettrico, i 100 anni di know-how europeo sui motori a combustione interna vengono spazzati via dai cavilli. L’eccellenza verrebbe misurata sulle prestazioni di powertrain elettrici e sul controllo software: qui le aziende cinesi hanno un vantaggio strutturale.