Vendite auto a novembre 2025 nell’Unione Europea: lumaca elettrica

Quota di mercato delle auto elettriche al 16,9% a novembre 2025. Di questo passo, il 90% o 100% nel 2035 è utopia.
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Lumaca auto elettrica: è al 16,9% di quota mercato a novembre 2025 nell’Unione Europea (dati Acea). Come raggiungere il 100% nel 2035? Impossibile. È un Green Deal che non sta in piedi. La Commissione UE propone il 90%, anch’esso inarrivabile, su cui Parlamento e Consiglio dovranno esprimersi. Pertanto, le Case dovranno pagare multe pesantissime per il mancato raggiungimento degli obiettivi di targhe verdi. Andranno in fuga dall’UE, investendo altrove: qui regneranno disoccupazione automotive diretto e dell’indotto. Mentre la Cina – sovrana dell’elettrico planetario – andrà a nozze, con un’invasione ancora più forte. Se e quando le nazioni piazzeranno incentivi, i soldi finiranno dritti nelle tasche dei costruttori cinesi, vincitori assoluti per via dell’involontario assist politico dell’UE, raccolto al volto dagli altri funzionari del Dragone.

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Doping auto elettrica non sufficiente

C’è un micro aumento ridicolo rispetto alla bassa base di partenza del 13,4% di novembre 2024. Eppure si registrano extra bonus statali e km zero a profusione: nonostante il doping, le BEV camminano anziché volare. E il Battery Boost di 1,8 miliardi appare non di sostanza.

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Durante i primi 11 mesi del 2025, sono state immatricolate 1.662.399 nuove auto elettriche. I quattro mercati più grandi dell’UE, che insieme rappresentano il 62% delle immatricolazioni di auto elettriche a batteria, hanno registrato guadagni: Germania (+41,3%), Belgio (+10,2%), Paesi Bassi (+8,8%) e Francia (+9,1%).

A tutto ibrido PHEV

A novembre 2025, calcolato su base annua, le immatricolazioni di nuove auto nell’UE sono aumentate dell’1,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nonostante il recente slancio positivo, i volumi complessivi rimangono ben al di sotto dei livelli pre-pandemia. I veicoli ibridi si confermano la scelta di alimentazione più popolare tra gli acquirenti (qui trionfa Toyota), mentre gli ibridi plug-in continuano a guadagnare terreno (e qui BYD è il re). 

Le immatricolazioni di PHEV continuano a crescere, raggiungendo le 912.723 unità nello stesso periodo. Questo è stato favorito dall’aumento dei volumi in mercati chiave come Spagna (+113%), Italia (+80,6%) e Germania (+62,7%). Di conseguenza, le auto ibride plug-in rappresentano ora il 9,3% delle immatricolazioni auto nell’UE, rispetto al 7,1% dello scorso anno. Entro la fine di novembre 2025, le immatricolazioni di auto a benzina sono calate del 18,6%, con diminuzioni in tutti i principali mercati. La Francia ha registrato il calo più netto, con immatricolazioni crollate del 32,1%, seguita dalla Germania (-22,4%), dall’Italia (-17,4%) e dalla Spagna (-14,6%).

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Perché le PHEV strapazzano le BEV: vince il motore termico a benzina

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In assenza di una rete di colonnine veloci adeguata, i consumatori stanno alla larga dalle auto elettriche, orientandosi verso le ibride plug-in, che consentono di guidare senza ansia da autonomia: grazie al motore a benzina, vero vincitore del mercato, si può tranquillamente usare la macchina come un veicolo tradizionale, classico. Un modo giovane e moderno di aggirare regolamenti assurdi. Il problema si porrà quando le Case saranno costrette a targare solo BEV: allora si scatenerà la corsa all’usato, ancora più di quanto accada adesso. Verrà a crearsi un parco circolante tutto termico, e vecchio. Con ricadute su ambiente e sicurezza. L’inverso di quanto Bruxelles voleva.