Volkswagen a corto di liquidi? Mancherebbero 11 miliardi di dollari: perché

Secondo i rapporti provenienti dall’Europa, le revisioni interne suggeriscono che il Volkswagen Group potrebbe avere un problema: mancherebbero 11 miliardi di dollari.
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Giungono allarmi sul Gruppo Volkswagen dal mondo del gossip automotive. Secondo i rapporti provenienti dall’Europa, le revisioni interne suggeriscono che il colosso potrebbe avere un problema: mancherebbero 11 miliardi di dollari. Soldi non presenti nel flusso di cassa libero di cui il gigante ha bisogno per continuare a operare oltre il 2026. 

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Si parla di altre misure drastiche

Se la voce fosse confermata, il costruttore potrebbe essere costretta a prendere misure drastiche per rimanere a galla. La notizia che Volkswagen potrebbe essere a corto di 11 miliardi di dollari della liquidità di cui ha bisogno per andare avanti è stata riportata dalla Bild e ripresa da Motorpasión. I guai? Software, sfide di produzione globale, cause legali delle concessionarie e vendite più lente del previsto dei suoi modelli più redditizi. La società ha riferito all’inizio di quest’anno che i ritardi nel lancio dei nuovi veicoli elettrici sarebbero costati al gruppo nel suo complesso altri 6 miliardi di dollari.

Indiscrezioni

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Per la Bild, il CFO Arno Antlitz avrebbe chiesto ai team finanziari di tutto il gruppo di identificare modi per colmare il divario, il che potrebbe includere riduzioni dei costi, la riduzione di alcuni investimenti e potenzialmente la vendita di asset non strategici (non-core assets). Motorpasión, ha indicato che tali asset non strategici potrebbero includere unità aziendali più piccole come Italdesign, Everllence e IAV, e includere i marchi di ultra-lusso Bugatti, Lamborghini e Ducati.

Ci sono voci di una vendita della partecipazione del 45% del Gruppo VW in Bugatti Rimac JV formatasi nel 2021, con Mate Rimac che ha confermato di essere in discussione con Porsche per acquisire la sua quota del 45%. 

Volkswagen cosa dice?

Volkswagen non conferma la cifra di 11 miliardi. All’inizio di quest’anno, ha abbassato le sue aspettative di flusso di cassa netto e ridotto la sua guidance sul margine operativo, mostrando profitti operativi inferiori alle attese e un flusso di cassa disponibile limitato, indicando che la società sta già camminando su una corda tesa finanziaria. L’aumento dei nuovi marchi dalla Cina erode quota di mercato e i profitti di VW, poi ci sono i dazi statunitensi e la volatilità in corso della catena di supply.

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Free cash flow prezioso come l’ossigeno

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Il problema è che l’elettrico costa come il fuoco. Investimenti immensi, profitti minimi. Con la questione delle multe UE che pesa: se vendi troppe termiche, prendi mega sanzioni. Qualora arrivassero provvedimenti severi interni a VW, la gravissima situazione in Germania addirittura peggiorerebbe a livello automotive. L’inferno del Green Deal auto elettrica 2019 col ban termico 2035 mostra le sue fiamme. La terra teutonica è storicamente anomala: d’un tratto, si ribella.

La sinistra verde che ha combinato il pasticcio colossale è terrorizzata dai guai automotive: vuole per iniziare la cancellazione del divieto di vendere macchine a combustione nel 2035. Ma è solo l’inizio. Poi si deve parlare delle multe, della disoccupazione, dei possibili disordini sociali. Un disastro epocale, un suicidio inaudito.

Adesso, Berlino pressa Bruxelles che – per far contento il governo tedesco – dovrebbe rimangiarsi tutto: così darebbe ragione a chi ha criticato il full electric sconsiderato del 2019.