Lo ha detto chiaro e tondo Volkswagen: la tecnologia che sta sviluppando con il produttore statunitense di veicoli elettrici Rivian Automotive potrebbe essere utilizzata nei suoi veicoli con motore a combustione interna. Non solo elettrico, anche termico pertanto. L’integrazione di software ed elettronica su piattaforme è la chiave del futuro del Gruppo germanico, che ha faticato a unificare la sua architettura tecnologica tra i marchi dopo ripetuti ritardi nella sua unità software interna, Cariad. Ma perché pure le vetture a benzina? È immaginabile che pesi il flop globale delle BEV. In Europa nessuno le vuole e si vocifera che il ban termico slitti dal 2035 al 2040, tanto per iniziare. In USA Trump punta al benzina, eliminando i crediti d’imposta per le macchine a pila: addio targhe elettriche.
Volkswagen-Rivian: termico, si può fare
Obiettivo VW, una piattaforma veicolare scalabile di prossima generazione per colmare il divario con rivali come Tesla e i terribili cinesi. “Sicuramente, è un’architettura estremamente capace e potremmo consentire l’uso anche per i motori a combustione interna – ha affermato Carsten Helbing, co-CEO della joint venture RV Tech -. L’architettura è altamente capace di gestire anche configurazioni di trasmissione aggiuntive. Quindi non vediamo un grosso problema, ma ovviamente è un lavoro aggiuntivo sul lato dei componenti e sul lato della piattaforma”, la chiosa importante.
VW ha accettato di investire 5,8 miliardi di dollari in Rivian l’anno scorso, una mossa ampiamente vista come uno sforzo per rafforzare le sue capacità software dopo gli intoppi di Cariad. Le due società hanno affermato che i test invernali inizieranno entro la fine di quest’anno, valutando le prestazioni del sistema in condizioni difficili sulla Volkswagen ID.Every1, un modello ciascuno di Audi e Scout. L’imminente modello compatto ID.Every1, sarà il primo ad avere il nuovo software e l’architettura elettrica RV Tech, con un lancio previsto per il 2027. Entro la fine del decennio, si prevede che più modelli del Gruppo VW sulla Scalable Systems Platform utilizzeranno il software e l’elettronica della joint venture.

Elettrico flop ovunque
In EU l’elettrico mette tristezza, Volkswagen e altre case automobilistiche tradizionali devono affrontare una crescente pressione da parte dei cinesi. Il Paese del Dragone è chiuso per la supremazia tecnologica dei marchi locali. In USA Trump ha annullato il mandato BEV di Biden:
la domanda di veicoli elettrici negli Stati Uniti rallenterà dopo la scadenza del credito d’imposta statunitense di 7.500 dollari. Dove le piazzi le elettriche? Al massimo, come molti fanno, nei piazzali delle concessionarie con le mitiche km zero per evitare le super multe di Bruxelles da 16 miliardi di euro.
Le Case, dopo aver investito miliardi, stanno rivedendo i loro piani, rallentando la produzione di nuovi modelli o rinviando piattaforme dedicate. I veicoli elettrici, pur con gli incentivi, rimangono troppo costosi per la maggior parte dei consumatori. Quando i sussidi statali vacillano, la domanda si contrae. La promessa di una ricarica facile, veloce e low cost si scontra con una rete di colonnine disomogenea, spesso fuori servizio o concentrata in aree urbane. Gli elettroni costano cari come il fuoco, anche per il prezzo del gas. L’ansia da autonomia si è trasformata in ansia da ricarica. Emergono le preoccupazioni ambientali e sociali legate all’estrazione delle materie prime per le batterie e al loro smaltimento.
