Volkswagen vende tante elettriche: non solo un vantaggio

Il caso Volkswagen: vendere numerose auto elettriche non è soltanto un vantaggio, per via del basso margine di profitto
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Sentiamo Arno Antlitz, chief financial and chief operating officer di Volkswagen Group: “Il successo di mercato delle nostre auto elettriche mette sotto pressione i nostri risultati”. Cosa vuol dire? Da una parte, piazzando tante full electric nel 2025, sta alla larga dalle multe EU 2026, che per tutti i Gruppi ammonta a 16 miliardi di euro. Ma immatricolare tante full electric non è solo un vantaggio: c’è un margine operativo di circa il 4%. Basso: questo “mostra chiaramente che c’è ancora una quantità considerevole di lavoro da fare davanti a noi”, aggiunge il top manager.

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Oltre il 20 di elettrico nel totale degli ordini VW

Gli ordinativi del gruppo tedesco hanno visto i modelli a batteria superare il 20% del totale: è un dato positivo per i suoi conti, perché pagherà sanzioni meno care. Ma anche negativo, perché il ricavo è basso. Le macchine elettriche fatte in Europa sono poco profittevoli. Per i cinesi le cose cambiano: hanno il dominio totale della filiera e prezzi di manodopera bassissimi. Eppoi la batteria è una loro creatura, data (dietro bei soldoni) anche agli europei.

I numeri Volkswagen

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VW ha subìto un calo del 40% degli utili nel primo trimestre 2025 e ora prevede un flusso di cassa netto quest’anno nella fascia inferiore delle sue previsioni, tra 2 e 5 miliardi di euro (2,3-5,7 miliardi di dollari), e una liquidità netta prossima ai 34 miliardi di euro.

I margini di profitto quest’anno si attestano al minimo delle previsioni: parecchi i Gruppi che avvertono come la politica commerciale statunitense (dazi USA) stia rendendo quasi impossibile fare stime finanziarie. Il colosso tedesco ha dichiarato di aspettarsi ora un margine operativo nella fascia inferiore del range di previsione del 5,5-6,5% a causa di un profit warning da parte di Porsche, di cui detiene una partecipazione del 75%. “Siamo pronti a collaborare con i responsabili politici per trovare soluzioni a sostegno del settore, preservando al contempo le opportunità per i lavoratori”, ha dichiarato Antlitz, sottolineando l’importanza della strategia di riduzione dei costi di Volkswagen in un mondo incerto. La ID.2 da 25.000 euro prodotta in Spagna potrebbe essere la prima auto elettrica dell’azienda a generare margini comparabili a quelli della sua controparte con motore a combustione interna.

Cosa sono le multe UE

Le auto e i veicoli commerciali leggeri (furgoni) sono rispettivamente responsabili di circa il 16% e il 3% delle emissioni totali di anidride carbonica (CO2) dell’UE, il principale gas serra responsabile del cambiamento climatico, dice Bruxelles. Per contribuire a ridurre le emissioni, l’UE ha un regolamento che stabilisce gli standard prestazionali in materia di emissioni di CO2 per le nuove autovetture e i nuovi furgoni (Regolamento (UE) 2019/631).

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Con obiettivi più severi in materia di emissioni di CO2 in vigore dal 2020, le emissioni medie di CO2 di tutte le nuove autovetture immatricolate in Europa sono diminuite del 27% tra il 2019 e il 2022, mentre le emissioni medie dei nuovi furgoni sono diminuite del 10%. Il principale fattore di questa diminuzione delle emissioni è l’aumento dei veicoli a zero emissioni, che rappresentavano rispettivamente il 13,4% e il 6% della flotta di auto e furgoni nuovi dell’UE (e di Norvegia e Islanda) nel 2022.

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Giro di vite per far vincere l’elettrico

Il 19 aprile 2023, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno modificato il Regolamento per rafforzare gli standard prestazionali in materia di emissioni di CO2 per le autovetture e i furgoni nuovi, allineandoli all’ambizione dell’UE di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Tale modifica ha rafforzato gli obiettivi di emissione applicabili a partire dal 2030 e ha fissato un obiettivo di riduzione delle emissioni del 100% per autovetture e furgoni a partire dal 2035.

Il Regolamento (UE) 2019/631 modificato contribuirà a raggiungere una riduzione netta delle emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto al 1990, nonché a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, in linea con la legge europea sul clima. Offrirà vantaggi ai cittadini dell’UE e agli utenti dei veicoli grazie alla più ampia diffusione di veicoli a zero emissioni puliti e accessibili, stimolerà l’innovazione nelle tecnologie a zero emissioni, rafforzando la leadership tecnologica dell’UE nella catena del valore automobilistica e stimolando l’occupazione nell’UE. Livelli obiettivo, almeno secondo Bruxelles.

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Periodo 2020-2024. Auto: 95 g CO2/km. Furgoni: 147 g CO2/km Questi livelli obiettivo si riferiscono alla procedura di prova delle emissioni NEDC. 

Dal 2025 al 2034. Gli obiettivi che si applicheranno dal 2025 in poi si basano sulla procedura WLTP (Worldwide Harmonized Light Vehicles Test Procedure) e sono stati stabiliti nella decisione di esecuzione (UE) 2023/1623 della Commissione. Auto: 93,6 g CO2/km (2025-2029) e 49,5 g CO2/km (2030-2034) Furgoni: 153,9 g CO2/km (2025-2029) e 90,6 g CO2/km (2030-2034)

Dal 2035 in poi, l’obiettivo di emissioni di CO2 per l’intera flotta UE, sia per le auto che per i furgoni, è di 0 g CO2/km, pari a una riduzione del 100%. Infine quindi l’auto elettrica.

Solo una proposta

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Il 1° aprile 2025, la Commissione europea ha proposto una misura di flessibilità una tantum che consente ai produttori di automobili e furgoni di raggiungere gli obiettivi di CO₂ per il periodo 2025-2027 su una media triennale anziché annuale. Parte del Piano d’Azione Industriale per il settore automobilistico, questo mira a sostenere gli investimenti nella transizione pulita, preservando al contempo l’ambizione climatica complessiva. Per maggiori informazioni su questa flessibilità, consultate le nostre Domande e Risposte dedicate nella sezione Documentazione qui sotto. Deciderà il Trigolo: Commissione, Parlamento, Consiglio, di 27 Paesi e decine di politici.

Pooling

Diversi produttori possono agire congiuntamente per raggiungere il proprio obiettivo di emissioni. Quando costituiscono un pool, i produttori devono rispettare le norme del diritto della concorrenza. Il pooling tra produttori di auto e furgoni non è possibile. In questo modo, se le Case UE danno soldi a Tesla e Cina, allora sono verdi e non pagano multe.

Esenzioni 

Un costruttore di “piccoli volumi” (responsabile di meno di 10.000 auto nuove o meno di 22.000 furgoni nuovi immatricolati all’anno) può proporre il proprio obiettivo di deroga, sulla base dei criteri stabiliti dall’articolo 10 del regolamento. Un costruttore di automobili “di nicchia” (responsabile di un numero di auto nuove immatricolate tra 10.000 e 300.000 all’anno) può richiedere una deroga per gli anni fino al 2028 incluso. Gli obiettivi di deroga sono calcolati come stabilito dall’articolo 10, paragrafo 4, del regolamento e dal punto 5 della parte A del suo allegato I. È possibile accedere ai valori utilizzati per calcolare l’obiettivo di deroga “di nicchia” a partire dal 2025.

Altre sanzioni

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Qualora vengano rilevate deviazioni o strategie artificiali, le autorità di omologazione devono segnalarle alla Commissione, che ne terrà conto nel calcolo delle emissioni specifiche medie di un produttore. Le autorità devono inoltre garantire la correzione dei certificati di conformità e possono adottare misure aggiuntive come stabilito dal Regolamento di Omologazione.

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