Pechino intende imporre paletti molto rigidi sull’accelerazione da zero a 100 km/h in 5 secondi. Di default, si vuole l’auto che impiega come minimo 5 secondi per raggiungere i cento all’ora. La bozza di legge rimane nella fase di consultazione pubblica come parte del processo di revisione degli standard nazionali cinesi.
Accelerazione: la storia dei 5 secondi
La superpotenza asiatica punta a una regola precisa sull’accelerazione: di default, la macchina a benzina o elettrica o ibrida plug-in deve fare da zero a 100 km/h in un tempo minimo di 5 secondi. All’avvio, il guidatore si ritrova col blocco. Se vorrà, dovrà attivare una funzione specifica per l’accelerazione 0-100 km/h in meno di 5 secondi. Un modo intelligente per imporre un vincolo contro gli incidenti stradali dovuti ad automobilisti incapaci, cui andrebbe tolta subito la patente per sempre. Qualora il consumatore intenda schiantarsi contro un muro, se la deve proprio cercare attivando la potenza estrema del mezzo.
Il conducente è libero di attivare una modalità di guida più sportiva o premere l’acceleratore più a fondo subito dopo, sbloccando il mezzo: scendere a 4 secondi, 3 secondi o meno. Il ministero della Pubblica sicurezza cinese ha concepito la bozza di standard nazionale sulla sicurezza dei veicoli: i guidatori sono padroni del proprio destino. La regolamentazione si applica al modo in cui la coppia viene erogata all’avvio, non alle prestazioni massime del veicolo.
Standard di prodotto esportato dalla Cina in Europa?
Case automobilistiche come BYD, Geely, Xiaomi stanno esportando sempre più vetture in Europa. Potrebbe essere più economico e semplice progettare un’auto con una modalità di avvio di default a 5 secondi che possa essere venduta sia in Cina sia in Europa: in questo caso, tutte le macchine che compreremo avrebbero questa funzione integrata. Oppure l’Unione Europea potrebbe copiare questa misura. Qui c’è un forte focus sulla sicurezza stradale (superiore agli USA): un sistema che rende l’auto meno “feroce” all’avvio potrebbe essere visto come un modo efficace per ridurre gli incidenti, spingendo il Parlamento Europeo a discuterne l’adozione. Di lontano, l’UE osserva la reattività e l’efficienza dei funzionari del Dragone. Comunque, ha modo di imitare i cinesi in fatto di sicurezza stradale: adesso siamo noi a inseguire a perdifiato l’automotive orientale.
Qual è il problema
Le elettriche cinesi sono sempre più meravigliose “bombe”. Il problema nasce perché sono aumentati gli incidenti che coinvolgono la perdita di controllo durante le operazioni di avvio, più comunemente tra i veicoli elettrici. Vedi BYD Han L EV in 2,7 secondi, Xiaomi SU7 Max in 2,78 secondi e Geely Galaxy E8 in 3,49 secondi.

Maniglie retrattili delle auto elettriche: vincoli
Visti gli incidenti mortali delle elettriche in fiamme, coi soccorritori che non sono riusciti ad aprire le porte con maniglie retrattili per mancanza di elettricità, adesso la Cina rivoluziona tutto: obbligo di apertura facile meccanica sia da dentro sia da fuori. Sempre e comunque.
Colpo di sonno: monitoraggio totale
Sensori sul volante, telecamere puntate negli occhi e sul viso del guidatore dovranno monitorare le condizioni psicofisiche del guidatore: se è stanco o si distrae, arrivano alert pesanti di ogni genere per svegliare il conducente. È una sana prevenzione del colpo di sonno e della guida alterata da alcol e droghe. Da imitare.
