Auto elettrica flop nel 2025 in Europa: chi ha una vettura termica se la tiene stretta

Crollo della propensione a convertirsi all’elettrico fra chi ha un’auto termica in Europa.
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Report Shell 2025: fra i proprietari di un’auto termica in Europa, si verifica un crollo della propensione a comprare un’elettrica. Lo Shell Recharge Driver Survey 2025, basato sulle opinioni di oltre 15.000 automobilisti in Europa, Stati Uniti e Cina, rivela un dato preciso: c’è un crollo dell’interesse per i veicoli elettrici tra i guidatori di auto a benzina e diesel. Negli Stati Uniti, l’interesse è leggermente diminuito (dal 34% nel 2024 al 31% nel 2025), ma nel Vecchio Continente la riduzione è stata più marcata (dal 48% nel 2024 al 41% nel 2025). Questo trend è preoccupante per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e sottolinea la necessità di affrontare le barriere percepite da questa fascia di popolazione.

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Colonnine di ricarica, pessima esperienza

L’esperienza di ricarica in Europa sembra essere in ritardo rispetto ad altre regioni. Solo la metà dei guidatori europei (51%) dichiara che l’affidabilità dei caricabatterie pubblici è migliorata negli ultimi 12 mesi, contro il 74% in Cina e l’80% negli USA. Inoltre, solo il 17% ritiene che la ricarica pubblica offra un buon rapporto qualità-prezzo (contro il 69% in Cina e il 71% negli USA). Questa disparità evidenzia la necessità di investimenti mirati e standardizzazione delle infrastrutture di ricarica europee, inclusa l’Italia, dove la frustrazione per colonnine non funzionanti o prezzi poco chiari è ancora diffusa.

Povera auto elettrica, già invecchiata: i motivi

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Perché le BEV non vanno? Siamo solo al 15% di share mercato nuovo in UE, e al 5% in Italia, patria mondiale dell’usato ormai. Ecco i motivi secondo noi.

1) Prezzi stellari per via di investimenti delle Case molto forti.
2) Pessima rivendibilità.
3) Poche colonnine e lente.
4) Ansia da autonomia
5) Costo enorme dell’elettricità.
6) Inflazione al galoppo che rende le BEV meno affascinanti.

Inoltre, assistiamo a un qual certo scollamento fra CEO delle Case auto e politica centrale di Bruxelles, che indirizza i singoli governi. Sotto questo profilo, occhio al segnale dato dalle dimissioni di de Meo da Renault.

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Soddisfatto chi ha una BEV

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La ricerca evidenzia una chiara tendenza: i driver di veicoli elettrici sono sempre più a loro agio con la nuova tecnologia. A livello globale, sei su dieci dichiarano di preoccuparsi meno di rimanere senza carica rispetto a un anno fa. Tre quarti degli attuali proprietari di BEV affermano che le opzioni e la disponibilità dei punti di ricarica pubblici sono migliorate

David Bunch, Executive Vice President del Gruppo Shell Mobility & Convenience, ha commentato i risultati sottolineando la disparità emergente: “Mentre gli attuali guidatori di veicoli elettrici si sentono più fiduciosi, il costo relativamente elevato di possedere un veicolo elettrico, combinato con le più ampie pressioni economiche, sta rendendo difficile la decisione per i nuovi consumatori. Con le giuste politiche e la collaborazione dell’industria, possiamo rendere la transizione accessibile per i consumatori e attraente per gli investitori”. Insomma, va fatto di più per stimolare la domanda e garantire che nessuno venga lasciato indietro nel passaggio a un trasporto più pulito.

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