Autovelox non omologati: il Tribunale di Padova fa il ribaltone e stronca le multe

Il Tribunale di Padova annulla le multe da autovelox non omologati: sentenza decisiva che si somma alle ordinanze della Cassazione.
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È la bellezza delle guerre legali in Italia: prendi multe da autovelox non omologati, fai ricorso al Prefetto e perdi, ti opponi al Giudice di Pace e perdi ancora, quindi ti rivolgi al Tribunale di Padova e trionfi (come riporta Altvelox). È la numero 884/2025 pubblicata il 05 giugno, seconda sezione civile. Tutti i verbali sono nulli perché il Codice della Strada impone l’omologa, mentre la circolare che ammette la sola approvazione è di rango inferiore, come ribadito una dozzina di volte dalla Cassazione. 

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Ai sensi dell’articolo 142 del Codice della Strada, il superamento dei limiti di velocità può essere rilevato con apparecchiature automatiche. Il comma 6 dello impone che tali strumenti siano omologati secondo le modalità previste dall’articolo 45, comma 6, del Regolamento del Codice. Le amministrazioni usano dispositivi approvati dal ministero delle Infrastrutture. Ma serve l’omologa del ministero delle Imprese, molto più costosa, lunga, difficile, articolata della semplice ed elementare approvazione. 

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Tutto confermato dalla Cassazione: vedi ordinanza 10505 del 18 aprile 2024 e ordinanza 2857 del 5 febbraio 2025. Serve l’omologa perché lo dice la norma primaria. L’eccesso di velocità è pericoloso e va combattuto, ma a termini di legge. E se coi velox normali si fanno verbali nulli, figuriamoci con gli scatolotti di colore arancio o blu come quello qui sotto, i Velobox o come diavolo si chiamano.

Parla l’esperto

Ascoltiamo inoltre Giorgio Marcon, perito del Centro Tutela Legale: “Per strumento metrico legale si intende un dispositivo di misurazione la cui funzione di misura è giustificata da motivi di: interesse pubblico, sanità pubblica, sicurezza pubblica, ordine pubblico, protezione dell’ambiente, tutela dei consumatori, imposizione di tasse e di diritti e lealtà delle transazioni commerciali”.

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Autovelox non omologati: vittoria sensazionale

Una vittoria sensazionale per chi guida, all’insegna del diritto, della libertà, della Costituzione. C’è la legge e va rispettata: chiuso. Una sconfitta durissima per gli Enti accertatori. Andare in Cassazione? Arma spuntata per chi appioppa multe.

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Il problema è semplice. Per l’omologa serve il decreto di omologa che stabilisca i criteri, la procedura. Ma il decreto non c’è, lo si attende invano dal 1993. Quindi, tutte le multe da velox sono nulle. Piuttosto, bisognerebbe che qualche associazione dei consumatori pensasse più in grande, in merito a 33 anni di multe date con velox non omologati. Peraltro inutili ai fini della sicurezza stradale, come dicono i numeri drammatici sui sinistri, in quanto servono controlli veri mirati sul campo.

L’omologazione ministeriale autorizza la riproduzione in serie di un apparecchio testato in laboratorio, con attribuzione della competenza al ministero delle Imprese, mentre l’approvazione consiste in un procedimento che non richiede la comparazione del prototipo con caratteristiche ritenute fondamentali o con particolari prescrizioni previste dal Regolamento.

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La legge è sacra e vale per tutti

​L’approvazione non sostituisce l’omologazione, che compete al ​ministero delle Imprese, non al ​m​inistero delle Infrastrutture. Il Tribunale Civile di Padova segue la giurisprudenza cristallizzata dalla Corte di Cassazione annullando le precedenti decisioni della Prefettura e del Giudice di Pace.​ Entrambi avevano rigettato il ricorso, ritenendo sufficiente l​’approvazione ministeriale riportata nel verbale, ma il Tribunale, in sede di appello​, ha ​fatto il ribalt​one: l’omologazione non può essere sostituita da una semplice approvazione tecnica.​ Notevole la tenacia dell’automobilista. La questione risaliva addirittura al 2023: quanta fatica per far valere le proprie ragioni.

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Non tutti hanno energia e tempo e risorse per fare questa tremenda battaglia dall’esito incerto, per cui spesso i Comuni portano a casa la vittoria. Quando fate ricorso, riportate il precedente​.

Articolo 97 della Costituzione

Sentiamo l’articolo 97 della Costituzione. Le pubbliche amministrazioni, in coerenza con l’ordinamento dell’Unione Europea, assicurano l’equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico. I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione. Nell’ordinamento degli uffici sono determinate le sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilità proprie dei funzionari. Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge. 

Alla luce dei princìpi su elencati, ecco cosa sarebbe carino sapere

1) Delibere di Giunta e Consiglio che hanno autorizzato l’acquisto degli autovelox, con indicazione di marca, modello e ubicazione. Idem se trattasi di esborso per velox presi a noleggio da ditte di cui si deve sapere tutto.
2) Atti di gara d’appalto, contratti con la ditta fornitrice, gestione dati e manutenzione.
3) Certificazioni CE di conformità rilasciate da enti notificati. No: non ci servono le auto-certificazioni del produttore. Così come non ci servono le auto-approvazioni. Serve un arbitro terzo. L’Ente accertatore che gioca la partita non può, al contempo, essere pure arbitro.
4) Decreti di omologazione del ministero delle Imprese, come imposto dal Codice della Strada.
5) Tarature e verbali di funzionalità previsti dal Decreto Ministeriale 282/2017. Taratura almeno annuale imposta dalla Corte Costituzionale. Libretti metrologici, come da Legge 93/2017.
6) Piano del traffico (articolo 36 del Codice della Strada).
7) Atti che autorizzano l’incarico ai legali del Comune per difendere i velox non omologati: elenco delle spese (sono soldi dei contribuenti).

Se c’è caos, l’automobilista non deve pagare

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Siamo in presenza di un quadro normativo frastagliato e non coordinato, con elevato contenzioso e orientamenti contrastanti. Ma l’automobilista è vittima di tutto questo e non deve pagare le inefficienze della macchina burocratica. Né è colpa sua se c’è il paradosso di 33 anni di multe da velox non omologati. Ci sarà un incremento del contenzioso in materia: la spunta chi ha tempo, risorse ed energie da impiegare. Contro, si schiera la squadra di legali dell’Ente accertatore coi suoi autovelox non omologati. Impiegati solo per fare sicurezza stradale, come ben sanno tutti.

La taratura non basta

Fascinosa la tesi di qualche Ente accertatore: siccome ho tarato il velox (come vuole la Corte Costituzionale), allora questo è valido. No: l’esistenza della taratura dell’apparecchiatura di rilevamento della velocità non sostituisce l’omologa, come dice la Cassazione con ordinanza 12924 del 14 maggio 2025. Pertanto, qualcuno ci prova con l’approvazione, e va male. Qualcun altro con la taratura, e va peggio.

“Ci sarebbe da discutere perfino sull’approvazione: c’è una determina dirigenziale in parola e senza prova”, dice Marcon.

Tentativo andato a vuoto

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A livello legislativo, una qualche manina aveva inserito di notte nel disegno legge 1435, recante “Interventi in materia di sicurezza stradale e delega per la revisione del Codice della Strada“, all’articolo 6, concernente “Accertamento delle violazioni con dispositivi di controllo automatico”, al comma 1 lettera a) le seguenti modifiche all’articolo 142.

Al comma 1, secondo periodo, le parole “debitamente omologate” sono sostituite dalle seguenti: “debitamente omologate o, nelle more dell’emanazione di un regolamento specifico, approvate dal ministero delle Infrastrutture”. Al comma 6, dopo le parole “debitamente omologate”  sono inserite le seguenti: “o, nelle more dell’emanazione di un regolamento specifico, approvate dal ministero delle Infrastrutture”.

Tuttavia, a seguito dell’approvazione, dopo la prima lettura alla Camera in data 27 marzo 2024, le modifiche sono sparite. Domanda: perché qualcuno voleva quelle modifiche? Perché sa benissimo che serve l’omologa, pena la nullità delle multe da velox.

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