La citycar elettrica cinese BYD Dolphin Surf arriva in Italia (ordinabile, con le prime consegne già da maggio): costa 18.990 euro. Ma chi la compra a rate con finanziamento classico paga 16.660 euro. Ci interessa di più il leasing, senza comprare l’auto; ossia anticipo, canoni mensili, la guidi e alla fine decidi: la riscatti e diventa tua; o la dai indietro. Proposta più moderna e più adatta secondo noi alle elettriche.

BYD Dolphin Surf in leasing
Per la precisione, sino a fine maggio 2025, la Surf Boost costa 22.490 euro. Valore fornitura 18.990 euro. In leasing 17.990 euro. Anticipo 6.430 euro, poi 35 canoni mensili di 99 euro. Valore di riscatto 10.570 euro. Credito 11.560 euro: interessi 2.318 euro e dovuto 14.545 euro (escluso anticipo comprensivo dell’eventuale riscatto). Solo in caso di restituzione del veicolo alla scadenza contrattualmente prevista, verrà addebitato un costo pari a 0,25 euro/km se l’auto abbia superato il massimo di 30.000 km. TAN fisso 6,99% – TAEG 9,3%. Tutti gli importi sono comprensivi di IVA. Offerta CAU AUTO BANK soggetta ad approvazione. Come un normale prestito: se non dai garanzie, non lo concedono.

Cosa ci piace
Si scende da 22.490 euro a 17.990 euro: siamo a meno 4.500 euro. Senza incentivi statali, è la Casa che spinge. Ragionevole l’anticipo di 6.430 euro per una citycar elettrica, anche se ci sarebbe piaciuta una promo con anticipo ridotto se no zero. Bassissimi i canoni mensili di 99 euro per guidare una vettura che non è di tua proprietà. Poi, per le varie polizze assicurative, dovete pensarci voi, ricordatelo. Non è un noleggio a lungo termine all inclusive. Chiaro che un po il costo dell’operazione sale, sino al TAEG 9,3%: accettabile nel complesso. Ottimale il riscatto a 10.570 euro: se vuoi lo versi e diventi proprietario. Sconsigliabile versarlo a nostro avviso, perché fra tre anni questa e tutte le altre full electric del globo terracqueo saranno nonnine. Sono mezzi soggetti a rapidissima obsolescenza tecnologica. D’altronde, è proprio la Cina a spingere con batterie sempre più efficienti.

Cosa ci piace meno
Se non riscatti la BYD Dolphin Surf in leasing, paghi a 0,25 euro/km se l’auto ha superato il massimo di 30.000 km. Sarebbe stata opportuna una soglia chilometrica superiore, per dare maggiore agio. E la penale non è bassissima.

I sette punti di forza della BYD Dolphin Surf
1) Ottava auto elettrica lanciata da BYD in Europa in tre anni, ha una lunghezza di 3.990 mm, una larghezza di 1.720 mm e un’altezza di 1.590 mm: è agile. Col telaio e-Platform 3.0, la Casa promette spazio interno e capacità del bagagliaio paragonabili a vetture di classe superiore. La capacità standard è di 308 litri, e lo spazio può essere esteso fino a 1.037 litri abbattendo i sedili posteriori.
2) L’anima a nostro avviso è la formidabile Blade Battery di BYD, che utilizza chimica al litio ferro fosfato (LFP) per garantire maggiore durata e sicurezza rispetto alle batterie EV tradizionali, senza cobalto.
3) Due capacità di Blade Battery: 30 kWh (versione Active) e 43,2k Wh (Boost e Comfort). Autonomia fino a 322 km nel ciclo WLTP combinato. L’autonomia WLTP in ambito urbano arriva fino a 507 km, evidenziando come una singola carica possa bastare a molti utenti urbani per settimane di spostamenti quotidiani. Occhio: è l’autonomia dichiarata. Poi (come per benzina e diesel), va tolto qualcosa in base a come la si usa.
4) Sistema di trazione elettrica 8-in-1 prodotto in serie al mondo: integra motore, riduttore, caricatore, convertitore DC, centralina di distribuzione alta tensione, controller di gestione batteria, unità di controllo veicolo e controller motore in un unico modulo.
5) La ricarica DC massima è di 65kW (Active) e 85kW (Boost e Comfort), quindi l’auto può passare dal 10% all’80% di carica in 30 minuti. La ricarica AC trifase da 11kW è di serie su tutte le versioni, permettendo una carica completa (0-100%) in tre ore e mezza (Active) o cinque ore (Boost e Comfort).
6) La tecnologia Vehicle-to-Load (V2L) consente di alimentare dispositivi, fino a 3,3kW, con la batteria dell’auto, rendendo possibile l’uso di tutto, da una macchina da caffè a un barbecue elettrico.
7) Sei anni di garanzia del costruttore e otto anni per batteria e motore elettrico.

Com’è dentro la BYD Dolphin Surf
Schermo touchscreen rotante da 10,1 pollici, marchio di fabbrica di BYD, che integra la più recente interfaccia utente del brand (con barra dei collegamenti personalizzabile permanente e controllo a tre dita per climatizzazione) nonché compatibilità con Apple CarPlay e Android Auto. L’abitacolo è dotato di airbag per il conducente e il passeggero anteriore, oltre ad airbag a tendina laterali e airbag laterali integrati nei sedili anteriori. Tutte le versioni includono di serie cruise control intelligente, frenata automatica d’emergenza, assistente di mantenimento corsia e controllo automatico degli abbaglianti. E ancora: sistema infotainment con touchscreen rotabile da 10,1 pollici, sensori di parcheggio posteriori e telecamera di retromarcia, luci diurne a LED, accesso e avviamento keyless NFC.
Che battaglia sul mercato
I primi due nemici? Fiat Grande Panda e Dacia Spring secondo noi. Oltre a Citroën ë-C3, Hyundai Inster, DR 1.0 EV, Leapmotor T03 (e VW ID.2). Quindi, tre modelli Stellantis. Ma la partita si gioca molto sulle promo. Per le elettriche poi servirebbe superare il classico finanziamento e optare per il possesso: leasing e noleggio a lungo termine. Il prezzo della BYD Dolphin Surf è game changer? No. Impossibile fra tariffe ed extra dazi e sovrapprezzi, il listino in Europa lievita. Tuttavia, è un prezzo aggressivo, reso ancora più penetrante a nostro modo di vedere dal leasing.
Schematizzando a prezzo pieno: con batteria da 30 KWh a 18.900 euro; con batteria da 43 KWh Boost a 22.490 euro (gustosa); e con batteria da 43 KWh Comfort a 25.490 euro. Dopodiché, occorrerebbe sentire le concessionarie se scalano in considerazione del fatto che è un marchio irruente e iper ambizioso. Peraltro, i margini di profitto del colosso di Shenzhen sono enormi, e l’invasione dell’Europa avviene pure con le PHEV, ossia termiche a benzina con batteria ricaricabile. Il Dragone ha mille frecce al suo arco: siamo solo all’inizio della campagna nel Vecchio Continente.
Fabbrica BYD in Ungheria: 150.000 unità l’anno
A proposito di dazi e di fabbriche cinesi UE anti tariffe sulle elettriche Made in China, sentiamo Alfredo Altavilla, Special Advisor per il mercato europeo di BYD: “Il primo passo è portare a regime lo stabilimento in Ungheria, che partirà con una capacità produttiva di 150.000 vetture l’anno. Il modello di punta sarà la Dolphin Surf. Quando portiamo innovazioni in Europa, sono già state collaudate con successo nel nostro mercato domestico. Il progresso tecnologico in Cina viaggia a una velocità non doppia o tripla, ma molto più alta rispetto all’Europa. Crediamo fermamente che il plug-in hybrid sia lo step cruciale per educare gli europei all’elettrificazione. E presto vedrete progressi tecnologici che cambieranno completamente l’utilizzo di questa tecnologia”.